Pitti Immagine Filati 91 è la rassegna di filati per maglieria, in programma a Firenze alla Fortezza da Basso dal 29 giugno all’1 luglio. Fondazione Pitti Discovery e il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci presentano Wild Life Wild Heat, un progetto inedito di Maurizio Vetrugno, a cura di Camilla Mozzato. L’opera è allestita al Piano Terra del Padiglione Centrale, nella Hall Principale, dove resterà in visione per tutta la durata del salone.
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Perché un’opera di Maurizio Vetrugno a Pitti filati?
Lapo Cianchi, Segretario generale di Fondazione Discovery, parla dell’iniziativa. “Lavoriamo da oltre vent’anni sulle aree di confronto e di innesco reciproco tra moda e arte contemporanea. Inoltre, siamo convinti sostenitori delle collaborazioni tra
istituzioni culturali, soprattutto quando nascono spontaneamente. La partnership ha origine da una cortesia di vicinato che però, dopo soli dieci minuti di chiacchierata col Direttore del Centro Pecci, Stefano Collicelli Cagol, ha prodotto il desiderio di un progetto comune. Un idea per Pitti Filati che è una fiera speciale. Per il nostro Gruppo i fili sono il primo anello della catena della moda e al salone sono rappresentate le migliori produzioni a livello mondiale. Per Prato, distretto industriale e artigianale di fondamentale importanza in questo settore. Infine per una variegata classe creativa internazionale: da chi fa ricerca e curatela su materia, colori e punti agli uffici stile delle più importanti case di moda e di altri settori manifatturieri. Così, quando ci hanno proposto di coinvolgere Maurizio Vetrugno, la scelta ci è sembrata perfetta e ci siamo messi a lavorare per fargli trovare il contesto più adatto”.
Un progetto collaborativo
Stefano Collicelli Cagol, Direttore generale del Centro Pecci, commenta la collaborazione. “Il polo ha una vocazione interdisciplinare, promuovendo l’incontro tra le arti in un territorio ricco di eccellenze a livello culturale e imprenditoriale. La dimensione, unica in Italia, sarà sempre più sviluppata nelle future attività della Fondazione per le Arti Contemporanee in Toscana. Strategica sarà la sinergia con altre istituzioni che operano nei settori delle immagini in movimento, il teatro, la musica, la letteratura e la moda. Poter collaborare insieme a Fondazione Discovery in occasione di una manifestazione come Pitti Filati testimonia il successo delle progettualità quando si fa rete”.
Un artista che sollecita i sensi
Maurizio Vetrugno ha la capacità di muoversi tra i linguaggi artistici attraverso una pratica concettuale che non rinuncia alla sollecitazione dei sensi. Nessuno meglio dell’artista può interpretare il reale attraverso le sue tele e gli oggetti che compongono le sue collezioni, svelando le connessioni tra immaginari. Cultura pop, artigianato, moda nel contesto unico offerto da Pitti Filati saranno ancora più esaltate.
Maurizio Vetrugno e Wild Life Wild Heat
Le pratiche di Maurizio Vetrugno (Torino, 1957) partono dalla selezione di oggetti, immagini riconosciuti per la bellezza e successivamente rielaborati secondo un’estetica contemporanea. Prodotto in occasione di Pitti Immagine Filati 91, il progetto Wild Life Wild Heat evoca esempi di teatri del sociale, in particolare nella rassegna delle maschere. Le presenze nella libreria
surrealista di André Breton, metamorfosi di materie e spiriti, il pulsare attivo della Factory di Andy Warhol e il suo prolungarsi sulla scena disco di New York. Le Théâtre de la Mode di Christian Bèrard o ancora La Mode au Congo di Man Ray che faceva indossare alle sue mannequins du monde, Consuelo de Saint-Exupéry e Meret Oppenheim, copricapi e monili africani. Testimonianze, se mai ce ne fosse bisogno, del gusto sofisticato dell’arte del Contnente nere e il perdurare della sua influenza nella controversa affermazione del Modernismo internazionale. Rispetto a Man Ray, le opere
di Wild Life Wild Heat prendono una direzione simmetrica ma rovesciata, portando soggetti nel contesto cerimoniale del teatro di Bali. Le maschere del palcoscenico sociale sono icone celebri del pop o ribelli esemplari, modelle d’eccezione, profeti inascoltati, dadaisti della prima ora o figure di semplice e pura vanità. L’inaugurazione dell’opera sarà mercoledì 29 giugno,
alle 12, alla presenza dell’artista.