Il premier Mario Draghi visita il centro vaccinale di Fiumicino ed interviene sull’attuale situazione del nostro Paese. Piano vaccinale, restrizioni, aiuti economici al centro del discorso tenuto nella giornata di ieri dal Presidente del Consiglio. Dalle sue parole emerge come l’Italia sia ancora nel bel mezzo della pandemia ma allo stesso tempo si inizi ad intravedere una luce in fondo al tunnel grazie alla campagna vaccinale.
Draghi visita il centro vaccinale: cosa ha detto il premier nel suo discorso?
Il Presidente del Consiglio, nel suo intervento presso il centro vaccinale di Fiumicino gestito dalla Croce Rossa, ha toccato una serie di punti cruciali facendo una vera e propria panoramica sullo stato attuale e sugli scenari futuri.
Innanzitutto, nel suo discorso, non poteva mancare un messaggio agli italiani sulle nuove restrizioni in vigore dal 15 marzo, per contrastare la nuova ondata di contagi. Il premier ha spiegato: “A più di un anno dall’inizio dell’emergenza sanitaria purtroppo ci troviamo di fronte ad una nuova ondata di contagi. Nell’ultima settimana più di 150.000 infezioni contro le 131.000 della settimana precedente, con un incremento di ricoverati di quasi 5000 persone, e in terapia intensiva un aumento di 600 unità. Questi numeri impongono massima cautela per limitare il numero di morti ed impedire la saturazione delle strutture sanitarie. Il ricordo di quanto accaduto la scorsa primavera è vivo e faremo di tutto per impedire che possa ripetersi”.
Dunque, è per questo motivo che, come spiega il premier: “Il governo ha adottato misure restrittive che abbiamo giudicato adeguate e proporzionate. Lo abbiamo fatto con un decreto legge, che vedrà il Parlamento pienamente coinvolto nella discussione. Inoltre le nostre scelte sono state condivise più volte nella Conferenza Stato-Regioni, nello spirito di massima collaborazione tra i diversi livelli dell’amministrazione”.
E aggiunge: “Qualche giorno fa ho ringraziato gli italiani per la loro infinita pazienza. Sono consapevole che le misure di oggi avranno conseguenze sull’istruzione dei figli, sull’economia e sullo stato anche psicologico di noi tutti. Ma sono necessarie per evitare un peggioramento che renderebbe inevitabili provvedimenti ancora più stringenti”.
Le misure saranno accompagnate da sostegno a famiglie ed imprese
Tuttavia, il premier rassicura: “A queste misure si accompagna l’azione di governo a sostegno di famiglie ed imprese e l’accelerazione della campagna vaccinale che dà la speranza di uscita dalla pandemia. Per venire incontro alle esigenze delle famiglie, abbiamo deciso, già nel decreto di oggi, di garantire il diritto al lavoro agile per chi ha figli in didattica a distanza o in quarantena. Invece per chi svolge attività che non consentono lo smart working, sarà riconosciuto l’accesso ai congedi parentali straordinari o al contributo baby-sitting”.
Draghi visita il centro vaccinale: il punto sui vaccini
Innanzitutto il premier si sofferma sulla questione del vaccino di AstraZeneca: “L’Agenzia Italiana del Farmaco ha bloccato un lotto di vaccini AstraZeneca, dopo la segnalazione di alcuni gravi eventi avversi. È una decisione precauzionale, in linea con quanto fatto in altri Paesi europei, e che dimostra l’efficacia dei sistemi di farmacovigilanza. Il parere dell’AIFA, condiviso dagli scienziati, è che non ci sia alcuna prova che questi eventi siano legati alla somministrazione del vaccino. L’EMA sta esaminando i casi sospetti ma ha anche consigliato di proseguire con il suo utilizzo. Tuttavia, qualunque sia la decisione finale dell’EMA, posso assicurarvi che la campagna vaccinale proseguirà con rinnovata intensità. E ad oggi già si vedono i primi risultati di questa accelerazione”.
Infatti, il Presidente del Consiglio, sottolinea: “Solo nei primi undici giorni di marzo è stato somministrato quasi il 30% di tutte le vaccinazioni fatte fino all’inizio di questo mese. È il doppio della media dei due mesi precedenti con un ritmo giornaliero attuale di circa 170.000 somministrazioni al giorno. Ma l’obiettivo è triplicare presto questo numero. Abbiamo già ricevuto 7,9 milioni di dosi e contiamo su una forte accelerazione nelle prossime settimane anche a seguito della recente approvazione del vaccino Johnson & Johnson”.
Inoltre, Draghi, da un lato annuncia la firma di un contratto per la produzione del vaccino in Italia nel prossimo futuro: “È di oggi la conclusione del primo contratto tra un’azienda italiana e un’azienda titolare di un brevetto. Dunque continueremo a sviluppare la capacità produttiva di vaccini in Italia”. Dall’altro lato, il premier, avverte le case farmaceutiche: “L’Unione Europea ha preso degli impegni chiari con le case farmaceutiche e ci aspettiamo che vengano rispettati. In queste settimane abbiamo preso decisioni forti nei confronti delle aziende in ritardo con le consegne. Continueremo a farlo per difendere la salute degli italiani”.
Draghi chiede l’aiuto di tutti per completare la campagna vaccinale
Il Presidente del Consiglio evidenzia inoltre che, l’accelerazione della campagna vaccinale avverrà grazie ad un incremento dei punti vaccinali. Infatti, Draghi afferma: “Il nostro obiettivo è quello di utilizzare tutti gli spazi utili per le vaccinazioni. Non solo ospedali ma anche aziende, palestre, e parcheggi come questo di Fiumicino. In Italia sono già operativi 1.694 siti vaccinali fissi ed altri verranno individuati”.
Ma il premier aggiunge: “Per questo cambio di passo avremo bisogno dell’aiuto di molti. Penso prima di tutto ai medici di medicina generale, agli specialisti e agli specializzandi, con cui abbiamo già sottoscritto accordi a tal fine. Ma penso anche ai medici competenti delle aziende, ai medici sportivi e agli odontoiatri. Il loro contributo è centrale per il successo di questa campagna. Pensiamo che solo con una vaccinazione diffusa potremo fare a meno di restrizioni come quelle che abbiamo dovuto adottare”.
Inoltre, Mario Draghi, richiama al senso civico tutti gli italiani, chiedendo di rispettare il proprio turno vaccinale. Il premier sostiene: “L’Italia ha scelto di iniziare la sua campagna vaccinale dal personale delle strutture sanitarie. Poi abbiamo proceduto a vaccinare nelle RSA dove vivono i nostri concittadini più fragili. Infine abbiamo dato priorità agli ultra-ottantenni e a chi opera nella scuola, nell’università e nel soccorso pubblico. Mentre completeremo la vaccinazione di queste categorie, procederemo rispettando un ordine dato dall’età e dalle condizioni di salute. A tutti chiedo di rispettare il proprio turno, come ha fatto in maniera esemplare il Presidente della Repubblica”.
Mario Draghi visita il centro vaccinale e lancia un messaggio di forza e fiducia
Il premier, nella sua visita al sito vaccinale gestito dalla Croce Rossa, si è detto fiducioso che grazie a quest’impegno ne usciremo: “Questi ragazzi che lavorano come volontari o in forma permanente, hanno reso questo che è un luogo medico, un luogo di speranza. Entrando qui si capisce che ne usciremo”.
Tuttavia, il Presidente del Consiglio, non ha potuto esimersi dal fare il punto sul difficile momento economico in cui versa il nostro Paese. Ma anche in questo caso, ha lanciato un messaggio di forza e fiducia. Infatti, Draghi ha dichiarato: “Pur consapevole delle difficoltà, oggi voglio darvi un messaggio di fiducia e forza. Questo governo vi accompagnerà con la stessa intensità mostrata nel suo primo mese di lavoro”.
E illustrando le misure economiche prese dall’attuale governo, ha sottolineato: “Il decreto che comprende tutte le altre misure di sostegno all’economia è previsto per la prossima settimana. Per questo i 32 miliardi già autorizzati sono interamente impegnati nel decreto sostegni. Ma non basta. Ho intenzione di proporre al Parlamento, in occasione della presentazione del Documento di Economia e Finanza, un nuovo scostamento di bilancio”.
Infine ha aggiunto: “Tuttavia le misure previste nel decreto legge sono corpose, coprono una platea più ampia e arriveranno rapidamente. Tra i provvedimenti più significativi c’è il prolungamento della cassa integrazione e un più ampio finanziamento degli strumenti di contrasto alla povertà per sostenere i nuovi poveri. Agli autonomi e alle partite IVA che hanno patito perdite di fatturato riconosceremo contributi in forma più semplice ed immediata, senza criteri settoriali”.
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