giovedì, Aprile 17, 2025

Manovra finanziaria, rincari e disincentivi

Il presidente del Consiglio Giuseppe «Non ci sarà nessun aggravio dell’Iva, non facciamo polemiche inutili», ma sulle grandi linee della manovra, questa si annuncia difficile.

Gli industriali ed i sindacati hanno accolto con molta freddezza il progetto della nuova legge di Bilancio. I dipendenti pubblici si fanno sentire perché mancano i fondi per i rinnovi contrattuali, gli agricoltori e gli autotrasportatori temono il taglio dei sussidi sui carburanti. Il governo conta di ricavare gran parte delle risorse necessarie per il 2020, 7 miliardi su 29 dalla lotta all’evasione. Anche   le famiglie sono spaventate per colf e per badanti con l’ipotesi, già ventilata in un recente passato, di trasformarle in sostituti d’imposta, dovendo cioè versare le tasse per conto dei propri dipendenti: il che significa: fare cassa a spese delle famiglie.  

Il piano del governo basato sul contrasto all’uso del contante resta in piedi, anche se ha perso i disincentivi per chi continua a pagare con le banconote, da parte di due partiti di governo.

Mancano i soldi ma il ministro dello Sviluppo, promette un taglio se non all’Iva, ai costi fissi delle bollette energetiche. Anche i Comuni, vogliono l’Iva dal 10 al 4% sugli appalti, perché temono i tagli.

Il Presidente Conte fa ancora una volta la retromarcia, assediato dalle polemiche per la manovra che ha il carattere della stangata, ha annunciato uno stop sul ticket sanitario, smentendo il ministro della Sanità Speranza che chiedeva un ticket progressivo dichiarando «Chi ha di più deve pagare di più», e dimenticando che i lavoratori dipendenti già pagano i servizi del Sistema Sanitario Nazionale ed anche il ticket. Sembra lo stesso Presidente Conte del governo giallo-verde, i suoi ministri facevano dichiarazioni poi smentite al Presidente Conte.

Anche sulla riforma del catasto è arrivato uno stop, però il Presidente Conte si è affrettato a chiarire: che: «gli interventi sul super ticket e sul ticket sanitario sono programmati non domani mattina ma in un arco di tempo più ampio» Questa dichiarazione per tranquillizzare gli estremisti del suo Governo, e minacciando gli italiani che il suo governo non scadrà a dicembre, e che quindi c’è tempo per gli interventi contro il ceto medio, rinviando la stangata voluta da un governo di sinistra, evitando di abassare ancor di più i consensi, per questo governo che già mancano. Per altre forze governative   non si devono aumentare le tasse, e sembra appunto che Conte abbia recepito, che se aumenterà le tasse si potrebbe avere la caduta dell’esecutivo.

Noi pubblici dipendenti dobbiamo aprire il portafoglio per pagare i rincari sulle bollette.

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