L’ospedale San Rafael di Madrid ha accettato l’iniziativa proposta dalla rivista spagnola Panenka sostituendo i camici dei bambini con le magliette di calcio delle stelle della Liga

Il quotidiano sportivo spagnolo Panenka ha proposto l’iniziativa che è stata accolta dall’ospedale San Rafael di Madrid. L’obiettivo è chiaro e dei più nobili: aiutare i bambini ricoverati a combattere una delle battaglie più difficili della loro vita.
Infatti, è proprio questo il motto della campagna lanciata il 14 maggio: “Las batas más fuertes“, letteralmente “le battaglie più forti”. Un’idea semplice quella proposta dal quotidiano, che può aiutare bambine e bambini costretti a passare più tempo del dovuto all’interno degli ospedali. Un modo per aiutarli a risollevarsi d’animo e a sentirsi più forti, proprio come gli idoli delle magliette che indossano.
La proposta è stata dunque quella di trasformare le magliette di calcio delle maggiori stelle della Liga spagnola, in camici da utilizzare all’interno dell’ospedale, grazie a semplici e veloci ritocchi di cucito.
Perché usare le magliette di calcio?
A dare la spiegazione è direttamente il quotidiano che afferma: “Siamo da sempre convinti che, il calcio, oltre ad essere puro intrattenimento di 90 minuti, può essere uno strumento inarrestabile per aiutare a costruire una società migliore e per guidare azioni sociali e solidari.”
Come viene riportato anche nel video, lo stato d’animo dei bambini ricoverati negli ospedali influisce sul periodo di guarigione del bambino stesso. Se a quest ultimo viene proposta un’iniziativa che gli possa portare allegria, allora nasce la possibilità che, diminuendo lo stress, questo possa migliorare il suo stato d’animo e contemporaneamente la sua salute.
L’iniziativa ha visto come prima fase quella di far conoscere il progetto a tutto il mondo. Secondo quanto ricostruito dal quotidiano, sono stati confezionati alcuni camici in un negozio di Madrid. Dopodiché sono stati portati all’ospedale San Rafael dove sono state girate le immagini per la campagna.
A fronte di tutto ciò il quotidiano ha dimostrato grande riconoscenza verso tutti coloro che si sono dimostrati solidari e lo hanno appoggiato anche al di fuori del paese. Infatti, l’iniziativa ha raggiunto Messico, Cile, Argentina, Stati Uniti, Senegal, Repubblica di Benin, Portogallo, Francia e Italia. Questi si sono dimostrati interessati ad aderire al progetto che attualmente è ancora in fase di costruzione.
E’ lo stesso principio che sta alla base della clownterapia, detta anche terapia del sorriso. Un insieme di iniziative che possano dunque aiutare i bambini a non sentirsi in ospedale e perché no, anche più forti per combattere il male che hanno.