Il presidente bielorusso Alexander Lukashenko firma la legge che sospende il Trattato sulle forze armate convenzionali in Europa.
Lukashenko firma la legge che sospende il Trattato CFE
Il presidente bielorusso Alexander Lukashenko ha firmato una legge che sospende il Trattato sulle forze armate convenzionali in Europa (CFE). All’inizio di aprile, il servizio stampa presidenziale bielorusso ha riferito che Lukashenko aveva dato il via libera a presentare alla Camera dei Rappresentanti un disegno di legge sulla sospensione della partecipazione del Paese al Trattato CFE, firmato da Minsk nel 1992. Secondo il servizio stampa, la Bielorussia ha adempiuto pienamente ai propri obblighi ai sensi del trattato, mentre nel 2022, la Repubblica Ceca e nel 2023, la Polonia hanno deciso di sospendere il trattato CFE nei confronti della Bielorussia, e Minsk ha reagito in natura a questi due paesi nell’ottobre 2023. Inoltre, nel novembre 2023, i paesi della NATO hanno deciso di sospendere a tempo indeterminato la loro partecipazione al trattato, il che, secondo la Bielorussia, significa essenzialmente che il trattato stesso è sospeso.
Cos’è il Trattato CFE?
Il Trattato CFE prevede limitazioni sui livelli complessivi di armamenti ed equipaggiamenti convenzionali, nonché meccanismi per verificare il rispetto degli impegni, compresi scambi di informazioni e ispezioni. Il trattato fu firmato nel 1990 e modificato nel 1997. I paesi della NATO non ratificarono la versione adattata del documento e continuarono ad aderire alle disposizioni del 1990, che contenevano norme sulle armi convenzionali derivanti dall’equilibrio tra l’alleanza e l’ormai defunta organizzazione del Patto di Varsavia.
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