venerdì, Aprile 18, 2025

Lucky Explorer: all’EICMA le avventuriere di MV Agusta

Lo spirito di avventura della MV Agusta si traduce nel nuovo marchio Lucky Explorer Project. Nei giorni scorsi, la casa di Schiranna ha presentato il logo, suscitando molta curiosità. All’EICMA, il marchio ha tolto i veli ai modelli associati al brand, che richiama la tradizione delle Cagiva Elefant dakariane degli anni 80. Con la 5.5 e la 9.5, MV entra nel segmento della moto adventure, ossia le endurone da viaggio. Allo sviluppo di questi modelli ha partecipato Edi Orioli, leggendario pilota vincitore alla Dakar proprio con Cagiva.


Lucky Explorer Project: la firma MV Agusta riservata all’adventure


MV Agusta: come sono fatte le moto Lucky Explorer?

Essendo la prima volta che MV approccia questo segmento, vien da sé che ha sviluppato un progetto inedito. Esteticamente richiamano (anche nella livrea bianca, rossa e oro) le Cagiva che navigavano nel deserto africano, sfoggiando i classici cerchi da fuoristrada da 21″ anteriore e 18″ posteriore. Il telaio è nuovo di pacca, con un doppio trave in acciaio pressofuso. I tecnici della casa varesina hanno cercato di ottenere buoni valori di rigidità torsionale, ma anche di contenere il peso. Alcune soluzioni sono tipicamente off road, come la “culla” a semicerchio che protegge il radiatore. La dotazione elettronica si basa sugli standard automobilistici, dai blocchetti elettrici su misura, alla connettività bluetooth, allo schermo TFT da 7 pollici. Curiosa la scelta del cambio estraibile, una soluzione mutuata dalle MV sportive. La trasmissione è però dedicata alle Lucky Explorer, e dispone di un sistema di attuazione delle marce elettroidraulica. In pratica, è un cambio semiautomatico, dotato d’ingranaggi a denti dritti. Il pacco frizione è inedito, così come il raffreddamento di olio e acqua (quest’ultimo adotta dei tubi esterni in alluminio). I ganci perle valigie esterne sono retrattili, soluzione che evita rotture e non “sporca” la linea.

Due motori differenti

Le Lucky Explorer saranno disponibili in due motorizzazioni differenti. Un indizio ce lo danno i nomi: 5.5 fa riferimento alla sorella minore, con un motore da 550 cc, mentre 9.5 ha una cubatura di 950 cc. La 9.5 adotta un motore bicilindrico, una prima assoluta per la MV “nuovo corso”. Sviluppato in collaborazione con QJ (casa cinese proprietaria della Benelli), è un propulsore in linea raffreddato a liquido, con configurazione leggermente sottoquadro (alesaggio 70.5 mm e corsa 71 mm). La ragione di questa scelta è tecnica: il motore deve privilegiare la coppia in basso, e non la potenza massima. La 9.5 adotta invece un motore “fatto in casa”, il 3 cilindri 950 derivato dal già edito 800 della F3, Brutale e Turismo Veloce. La potenza è di 123 CV, la coppia è di 102 Nm. È un motore fatto per essere prestante, senza però aggiungere troppa massa (il propulsore pesa solo 57 Kg). Le Lucky Explorer sono attese per il prossimo anno, con prezzi ancora da definire.

Riccardo Trullo
Riccardo Trullo
Aspirante giornalista sportivo e membro orgoglioso della famiglia Periodicodaily. La mia specialità è il motorsport, in particolare la MotoGP ed il panorama americano di NASCAR, IndyCar, IMSA. Non disdegno la F1, campionato che seguo da una vita. E già che ci sono, butto un occhio nel settore delle auto di serie.

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