In Europa, fino a circa 25.000 anni fa, vagava una specie di orso di dimensioni gigantesche. I maschi di orso delle caverne (Ursus spelaeus), erano grandi il doppio delle femmine e potevano arrivare a pesare anche una tonnellata. In posizione eretta raggiungevano un altezza di quasi 3 metri.
L’orso vegetariano

Le numerose testimonianze fossili, rinvenute nelle grotte di tutta Europa (Italia compresa), hanno consentito ai ricercatori le ricostruzioni più accurate di questo animale sia sull’aspetto fisico che comportamentale.
Imparentato con gli attuali orsi bruni differiva da loro non solo per le dimensioni maggiori e conformazioni del cranio differenti, ma anche per le abitudini alimentari diverse.
L’orso delle caverne, nonostante fosse un carnivoro, aveva una dieta prettamente da erbivoro, come dimostrato dai suoi denti sviluppati per la masticazione di vegetali.
Ulteriori analisi, anche sul collagene ritrovato sui alcuni resti, non fanno che confermare le deduzioni dei paleontologi riguardo la dieta vegetariana di questo carnivoro.
Il dilemma della sua dieta
Tuttavia ci si domanda come sia possibile che un carnivoro così grosso e che abitava ambienti freddi possa avere sviluppato una dieta simile.
Le dimensioni degli attuali carnivori erbivori, infatti, sono di gran lunga più piccole rispetto a quelle dell’orso delle caverne (come ad esempio nel caso del panda gigante). Inoltre vivono nelle zone subtropicali del pianeta con climi molto più caldi.
In molti ritengono che proprio questa strana incompatibilità tra alimentazione, clima e dimensioni, possa essere tra le cause della sua estinzione. Tuttavia anche l’uomo primitivo rappresentava una minaccia per l’orso come confermato dai resti di punte in pietra rinvenute tra i fossili.
Ad oggi, però, non esistono ancora spiegazioni certe sulle cause della sua estinzione.
Conoscere il passato per salvaguardare il futuro

L’importanza della comprensione delle abitudini alimentari degli animali del passato è fondamentale per conoscere le cause che li hanno portati all’estinzione. Inoltre tali informazioni possono tornarci utili nella risoluzione dai problemi legati alla conservazione di specie carnivore a rischio di estinzione.