Passiamo un terzo della nostra vita a dormire e il sogno è il fulcro del ciclo del sonno, infatti trascorriamo sei anni della nostra vita sognando. Ma da dove provengono i sogni? E’ possibile affermare che i sogni sono direttamente collegati ai ricordi e alle emozioni che viviamo quando siamo svegli. Dunque, c’è un rapporto profondo tra il sogno e il ricordo, più o meno recente che sia. Che i ricordi delle nostre vite costituiscono le componenti dei nostri sogni, lo afferma anche il professore di Psicologia e Neuroscienze Gary L. Wenk, dell’Ohio State University and Medical Center. Andiamo a vedere in che modo l’attività onirica è collegata ai ricordi.
Sogno e ricordo
Ci interroghiamo sull’origine dei sogni perché, statisticamente, emerge che passiamo un terzo della nostra vita a dormire, e il sogno è il fulcro del ciclo del sonno. Infatti, trascorriamo sei anni della nostra vita sognando. Dunque ci domandiamo: “Da dove provengono i sogni?”. E’ possibile affermare che i sogni sono direttamente collegati ai ricordi e alle emozioni che viviamo quando siamo svegli. Dunque, c’è un rapporto profondo tra il sogno e il ricordo, più o meno recente che sia. Il padre della psicoanalisi Sigmund Freud afferma che i nostri sogni derivano dai cosiddetti ‘residui del giorno’. Così esiste un collegamento diretto tra il sogno e la veglia. Tanto intenso da portare Freud a considerare il sogno come il mezzo più efficace per osservare le fantasie rimosse dalla coscienza.
Un sogno del presente
L’origine dei sogni è da imputare alle impressioni dei giorni immediatamente precedenti. Si attua una selezione per cui si ricorda ciò che è secondario e inosservato. In tal modo, i sogni fanno emergere elementi del passato. Questo sembra dimenticato. Perché è conservato nella parte più profonda. Ma se ne riattivano i contenuti messi da parte, che vengono in qualche modo riportati a un livello più superficiale. Infatti, l’intensità emotiva di un’esperienza di vita si collega all’intensità dell’attività cerebrale durante il sogno e al suo contenuto. Dunque, il sogno è congiunto all’elaborazione che il cervello compie dei ricordi recenti. Così i sogni più profondi, legati alla fase REM, non sono originati da vecchi traumi infantili o da spiacevoli avvenimenti dell’adolescenza. Bensì, provengono direttamente dalla rielaborazione del presente emotivo recentissimo.
Il contenuto dei sogni
Così, il contenuto dei sogni è influenzato da emozioni. Ad esempio, paura e ansia che sfociano in incubi notturni. Oppure speranza e positività che si trasformano in sogni gradevoli. Emerge che il cervello umano mette insieme vari ricordi di vita vissuta, per ricombinarli in nuovi scenari che vengono visualizzati e che sono formati da elementi recenti o del passato.
I sogni consolidano i ricordi
Questo aspetto trova la sua ragion d’essere nel compito che rivestono i sogni. Ovvero pongono attenzione agli eventi recenti perché servono per cementare i ricordi e favorire così la ‘memoria a lungo termine’.
Cosa determina il contenuto dei sogni?
Il professore di Psicologia e Neuroscienze Gary L. Wenk, dell’Ohio State University and Medical Center, si sofferma su cosa può determinare il contenuto dei sogni. Egli dichiara che gli eventi della nostra vita formano le componenti dei nostri sogni. Lo spiega in base al fatto che, mentre si sogna, specialmente durante il sonno REM, si formano nuove associazioni tra eventi di vita recenti e ricordi consolidati. Come pure, conferma che i sogni che comprendono eventi passati, permettono al cervello di immaginare scenari futuri e, quindi, concentrarsi su possibili soluzioni. Così si considera il sogno come valido per la sopravvivenza.
Lo studio di Wenk evidenzia anche che l’origine dei ricordi che compaiono nei sogni diventa sempre più remota con l’avanzare della notte. Allora, nelle prime ore della notte, i contenuti dei sogni ricalcano i ricordi acquisiti di recente. Mentre, a notte avanzata, i contenuti dei sogni rimandano a ricordi più remoti. Dunque, i ricordi recenti diventano meno evidenti man mano che la notte avanza. Si spiega per il fatto che vengono cancellati durante il sonno NREM che predomina durante la prima metà della notte. Così, può accadere che si attribuisce al sonno NREM l’obiettivo di cancellare i ricordi deboli e poco importanti, a favore della conservazione di quelli importanti.
Conclusioni
Emerge come il sogno sia fonte di contenuti inconsci che possono restare inesplorati, finché non si interviene anche a livello di terapia psicologica, qualora ci sia la necessità di far affiorare temi, argomenti e ricordi. Si comprende che il sogno ha il compito di tenere il cervello attivo anche per consolidare la memoria. Inoltre, rappresenta una ‘forma di pensiero’ capace di organizzare i dati dell’esperienza fino ad arrivare alla risoluzione dei problemi.
https://www.periodicodaily.com/consigli-per-assicurarsi-di-fare-bei-sogni/