mercoledì, Aprile 16, 2025

Loreto Vittori: la poesia nel melodramma del XVII secolo

Loreto Vittori è un poeta e musicista italiano del 1600. Nel 1617, Maffeo Barberini vescovo in carica e futuro pontefice scopre il talento nella scrittura e musica di Vittori. In seguito, il successo per l’artista arriva nelle interpretazioni canore, nella città natale e presso la Cappella Sistina. Nel 1639, Vittori compone l’opera melodrammatica La Galatea, dallo stile poetico che trova il connubio con la musica.

Loreto Vittori chi è?

Loreto Vittori nasce a Spoleto il 16 gennaio 1604 e decede a Roma il 23 aprile 1670. Durante il percorso scolastico, Loreto studia nella città di Roma, con gli insegnanti Soto de Langa, Giovanni Bernardino Nanino e Francesco Soriano. In seguito, il musicista diviene corista presso il casato dei Medici e per la Cappella Sistina. Anche il ruolo d’insegnamento coinvolge il cantante, che esercita presso la sede di Cristina di Svezia. Di fatto, l’attività didattica di Vittori ottiene il successo ed i consensi tra gli studenti, dove anche allievi noti come Pasquini apprendono la materia.

Loreto Vittori: la carriera e le opere

Nel 1639, Vittori compone l’opera dal genere melodrammatico Galatea, che diviene simbolo della Scuola romana seicentesca. Tra il XVI e XVII secolo, la scuola romana esprime il significato artistico della musica, attraverso il percorso storico della corrente stessa. A fronte di ciò, diversi compositori romani scrivono le opere musicali, nell’influenza rinascimentale e barocca. Conseguono opere di musica secolare, che prendono forma e suono, all’interno della Cappella musicale pontificia, di Roma.

Tra i massimi esponenti della musica polifonica e compositore modello, della scuola romana emerge il musicista Pierluigi da Palestrina. Inoltre, dagli esempi ideali della scuola romana nascono diversi generi artistici, tra cui: la cantata, l’opera, la musica strumentale. Tra le principali opere del compositore umbro, ci sono: Galatea, Troja rapita, Sant’Ignazio di Loyola, Sant’Irene, La pellegrina costante, Diana schernita, La fiera di Palestrina, Le zittelle cantarine, Dialoghi sacri e morali ed altre.

Cenni di storia della musica, del 1600

Dal 540 per circa un millennio, lo sviluppo delle composizioni musicali degli artisti avviene dai tempi, del pontefice Gregorio Magno. In verità, la musica trova la propria diffusione attraverso la riforma cattolica, dove nascono regole nuove spirituali, religiose, liturgiche e teologiche. Di fatto, la Chiesa cattolica dopo il Concilio di Trento riforma le istituzioni, con la diffusione di un’élite di musicisti, dallo stile originario della Scuola romana.

Nelle musiche romane, il successo della polifonia segue parallelo lo stile della Scuola franco – fiamminga. A ragion per cui, le attività artistiche dalle orme fiamminghe trovano riferimento alle aree geografiche di Francia e Belgio, con una diffusione musicale internazionale. Un esempio di primo esponente e compositore fiammingo è Guillaume Dufay.

La morte

Il poeta e musicista italiano decede a Roma il 23 Aprile 1670, all’età di sessantasei anni.

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