La cancelliera tedesca Angela Merkel ha annunciato che il suo governo è pronto a varare un’ulteriore proroga del lockdown in Germania. Dopo questa dichiarazione, sembra aumentata l’insoddisfazione dei cittadini verso la Merkel, il che ha portato a un crollo della CDU/CSU. Quest’ultimo sarebbe dovuto anche al presunto scandalo delle mascherine che coinvolgerebbe il ministro Jens Spahn.
Lockdown Germania: un motivo del crollo della CDU?
La cancelliera tedesca Angela Merkel ha annunciato che il suo governo è intenzionato a varare una proroga ulteriore delle misure di lockdown come parte delle restrizioni contro la diffusione del coronavirus. secondo quanto emerso da un documento, si prevede un mantenimento delle principali misure di contenimento per pressoché tutto il mese di aprile. Il governo Merkel non ha ancora confermato alcuna data per la fine delle restrizioni ora in vigore. Non è nemmeno previsto un programma di riaperture per questo mese, il che suggerisce che sia attualmente presente in Germania un ferreo lockdown. La Merkel ha giustificato questa scelta con un riferimento al forte aumento dei contagi negli ultimi tempi a livello nazionale.
Nel mentre che il governo di Berlino procede con queste misure di contenumento, di registra un crollo sempre maggiore del partito CDU/CSU della cancelliera Merkel. Il sondaggio dell’istutito Kantar “Sonntagstrend” mostra infatti che l’unione cristianodemocratici-cristianosociali ha subito un calo di consensi pari al 27%. Fattori determinanti di questo esponenziale crollo dei consensi a livello nazionale risultano essere la stanchezza nei confronti delle restrizioni, e lo scandalo delle mascherine che coinvolge dei parlamentari.
Il presunto scandalo della compravendita di mascherine coinvolge il ministro Spahn
Lo scandalo della compravendita delle mascherine anti-Covid coinvolge il ministro del governo Merkel Jens Spahn. È infatti emerso che il dicastero della Sanità a guida di Spahn avrebbe acquistato oltre 500 mila mascherine FFP2 dalla società Burda Gmbh. In quest’ultima lavorerebbe il marito del ministro, Daniel Funke. Il giornale Der Spiegel online ha spiegato che l’accordo sarebbe stato realizzato senza un bando precedentemente effettuato. Ciò non risulta conforme al cosiddetto procedimento Open House. Attraverso Open House si prevedono misure semplificate di cui il ministero usufruiva per “acquisire mascherine da tutti i soggetti che rispondessero a determinati criteri”. Questo accadeva perlopiù a marzo, quando la quantità di mascherina era ancora relativamente limitata. Der Spiegel riporta: “L’acquisizione diretta come nella vicenda di Burda Gmbh è particolarmente controversa, perché in questi casi in parte lo stesso ministro è coinvolto nella trattativa. La domanda è se questo sia stato il caso di Burda”.