mercoledì, Aprile 16, 2025

Lo smart working ci ha cambiato?

Lo smart working ha cambiato sia il nostro modo di lavorare sia di vivere, generando nuovi ritmi vitali. In alcuni casi ha facilitato le relazioni con le altre dimensioni della vita, mentre in altri le ha rese più complesse. Andiamo a conoscere più da vicino lo smart working e i suoi rischi, attraverso studi. Come pure i modi per avere successo lavorando da casa.

Lo smart working 

Lo smart working ci ha cambiato? Sì. La pandemia da Covid19, con i ripetuti lockdown, ha imposto ad alcuni la modalità cosiddetta ‘lavoro agile’, ovvero l’esecuzione della prestazione di lavoro caratterizzato ‘dall’assenza di vincoli orari o spaziali e un’organizzazione per fasi, cicli e obiettivi, stabilita mediante accordo tra dipendente e datore di lavoro’. In tal modo, il lavoratore è stato costretto a far entrare nella propria casa una parte del lavoro.

Risultati dello smart working 

Non timbrando più il cartellino, il lavoratore si è sentito maggiormente responsabile. Come pure ha lavorato  con più tranquillità. Il risultato è stato di avere impiegati meno stressati e con più tempo da dedicare alla propria vita privata. Dunque si sono riscoperti persone felici e più produttive.Ma non sono tutte rose e fiori. Non sono soltanto questi gli elementi da considerare quando parliamo di smart working. Infatti, è necessario un cambiamento a livello culturale. Il lavoro inteso come ‘Smart’ deve avere alla base progetti fondati sulla fiducia che viene data  lavoratore. Cosi quest’ultimo può lavorare in autonomia, sviluppando la creatività e la flessibilità. Da studi è emerso che se il lavoratore in smart working non è messo nelle condizioni di svolgere il proprio lavoro in modo riorganizzato, può ricevere svantaggi dal tipo di lavoro sia dal punto di vista psicologico sia da quello relazionale.Dunque ci devono essere regolamenti Chiari per i lavoratori per le aziende che devono prevedere modalità di sicurezza e rispetto per la privacy. Come pure le garanzie per il lavoratore e il ‘diritto di disconnessione’.

Rischi dello smart working

Il lavoratore che si trova impegnato nella modalità di smart working presenta la possibilità di sviluppare dei rischi. Essi vanno dalla rottura dei consueti ritmi relativi sia allo spostamento casa-lavoro sia al non poter uscire di casa. Tutto questo condiziona in maniera negativa la salute mentale dei lavoratori, mettendone a rischio il benessere. Così esistono anche altri potenziali effetti negativi. Ad esempio indossare il pigiama anche durante le ore del giorno, non essendo costretti ad uscire. E questo certamente impatta sulla salute mentale perché l’abbigliamento lo influenza. Infatti, l’azione del vestirsi al mattino prima di iniziare il lavoro agile, contribuisce a salvaguardare il benessere psicofisico dei lavoratori.

Altri rischi specifici possono essere:

  • isolamento sociale e difficoltà nelle relazioni tra i colleghi;
  • ansia e stress dovuti all’utilizzo della tecnologia lontano dal luogo di lavoro;
  • sovraccarico di lavoro e difficoltà nel bilanciare vita personale e lavorativa.

Tutto questo può provocare ansia e pensieri negativi. Come pure pensieri ossessivi e perdita della qualità del sonno. Dunque, il rischio è il mancato raggiungimento del benessere.

Come avere successo lavorando da casa

Studi condotti in merito, permettono di scoprire quali sono le funzionalità cerebrali da potenziare quando si lavora da casa, per poter avere successo. Innanzitutto, Bisogna considerare che si è il lavoratore che il capo vogliono la stessa cosa, ovvero meno stress e più produttività. Inoltre bisogna considerare che l’attenzione va posta non al ‘dove’ si lavora, bensì al ‘come’ si lavora. Ciò vuol dire che quello che avviene nella nostra mente e nel nostro corpo, influenza la capacità di essere concentrati e produttivi, anche in termini di motivazione.

Esistono delle strategie per supportare il cervello al raggiungimento degli obiettivi, in modo tale da originare una motivazione che apporti energia consentendo di non rinunciare alla libertà e all’autonomia personale. Esse sono:

  • svegliarsi alla luce del sole, infatti la luce naturale ha un effetto calmante sulle zone del cervello che influenzano l’umore e la reazione allo stress;
  • camminare, infatti si genera il cosiddetto flusso ottico, che riduce l’attività nell’amigdala, che accende e spegne la reazione allo stress. Ad esempio genera ansia. Così fare una passeggiata mattutina può aiutare a stabilizzare lo stress ai livelli minimi. Come pure a mantenere la concentrazione per tutta la giornata;
  • dividere le varie attività in piccoli passaggi, in modo che il cervello possa smettere di pensare troppo e poter restare concentrato per portare a termine l’attività che sta svolgendo. Come pure a fine giornata o prima di passare da un’attività a un’altra, effettuare un ‘brain dump’, cioè ‘scarimento del cervello’, ovvero trasferire ciò che si ha in testa per liberare la mente, sgombrandola dalle preoccupazioni;
  • prendersi tempo per se stessi, infatti è consigliabile trascorrere la prima ora della giornata prendendosi il tempo per se stessi in modo che durante la giornata si potranno sviluppare energia e buonumore. Come pure una buona capacità di concentrazione e di portare a termine i progetti lavorativi.

Conclusione

Dunque, è importante definire gli obiettivi, le aspettative e le scadenze fattibili rispetto alla condizione dello Smart working. Ciò proprio perché bisogna garantire il buon andamento delle attività e i livelli di prestazione richiesti.

Il lavoro da casa permette di migliorare le proprie prestazioni quando si lavora in modo efficace ed efficiente punto come pure quando si costruiscono connessioni e collaborazioni più umane. A tal proposito, è necessario creare dei momenti di confronto e di condivisione anche da remoto. Non necessariamente legati al lavoro. Ad esempio, con un ‘aperitivo virtuale’, proprio per ritrovare quell’ambiente informale, fatto dei momenti di pausa, all’interno del contesto lavorativo in presenza.

https://www.periodicodaily.com/lo-smart-working-entra-in-una-nuova-era/

Donatella Palazzo
Donatella Palazzo
Psicologa individuale, familiare e di coppia, e scrittrice. Sessoanalista (Istituto Italiano di Sessoanalisi e Dinamiche Sessuali). Specialista delle Risorse umane. Progettista in ambito sociale e scolastico. Membro dello Staff della Casa Editrice Noitrè. L'attività comprende, tra l'altro, la valutazione dei contributi di prossima pubblicazione, l'organizzazione degli eventi da presentare al pubblico e altro in ambito culturale.

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