Il servizio diplomatico della Lituania ha proposto a UE di imporre sanzioni al patriarca Kirill. Capo della Chiesa ortodossa russa. Perchè sostiene la guerra contro l’Ucraina. “C’è una proposta, però non abbiamo ancora le risposte sul fatto che sarà possibile farlo“, ha detto il ministro degli Esteri lituano Gabrielius Landsbergis in un’intervista.
Lituania a UE: cosa chiede?
Dopo le pressioni sul Consiglio ecumenico da parte di molti leader cristiani, per l’espulsione della Chiesa ortodossa russa dai suoi ranghi, ora anche la Lituania si associa al coro. Chiedendo all’UE di sanzionare Kirill. In seguito alla presa di posizione del patriarca a fianco della guerra di Putin. Kirill, è un noto alleato del presidente russo Vladimir Putin. Ed ha espresso il suo sostegno a quella che Mosca definisce una “operazione militare speciale” in Ucraina. Sebbene abbia espresso le sue speranze che finisca presto, non l’ha mai condannata. Definendo, gli ucraini che si difendono dalle forze russe come “forze del male” che impediscono “l’unità russa“. Del resto, non c’è dubbio che Putin stia usando la religione per scopi politici. Ha attaccato l’Ucraina e poi ha invocato il cristianesimo per giustificare l’invasione come un atto di guerra santa. In una manifestazione del 18 marzo a Mosca, Putin ha parafrasato il Vangelo di Giovanni per esortare i soldati al sacrificio di sè. “Non c’è amore più grande che se qualcuno desse la sua anima per i suoi amici.” Ma è anche vero che Kirill ha strumentalizzato l’invasione per gli scopi dell’Ortodossia russa.
Il patriarca Kirill evoca lo scisma
L’invasione russa dell’Ucraina ha un elemento religioso nel suo background. Poiché riflette il conflitto religioso in corso tra le Chiese ortodosse dei due Paesi. ll problema sta nel modo in cui la Chiesa ortodossa russa rivendica l’autorità sull’Ucraina nel suo insieme. E, in quanto tale, si è fortemente opposta all’istituzione e al successivo riconoscimento della Chiesa ortodossa ucraina. Lo stesso Putin aveva condannato la creazione della Chiesa ortodossa ucraina, definendola un tentativo di “legalizzare le comunità scismatiche che esistevano in Ucraina sotto la giurisdizione di Istanbul. “Una grave violazione dei canoni ortodossi”. Anche la Lituania ospita una Chiesa ortodossa che appartiene al Patriarcato di Mosca. Però il capo della Chiesa in Lituania ha condannato l’invasione. Ed ora anche alcuni cristiani ortodossi del Paese hanno iniziato a suscitare sentimenti secessionisti. Secondo il ministro Landsbergis, le autorità del Paese stanno partecipando alle consultazioni sulla separazione della Chiesa ortodossa lituana da Mosca. Tanto che un gruppo di sacerdoti ortodossi lituani ha iniziato a preparare un appello al Patriarcato di Costantinopoli per entrare nella comunità. Landsbergis però ha ribadito che “E’ una questione di autodeterminazione e il governo non interferirebbe nel riconoscimento della separazione tra Chiesa e Stato“. E quindi la decisione spetta alla comunità ecclesiale.
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