L’ondata di caldo anomalo dell’autunno 2018 ha lasciato velocemente spazio al freddo e, in alcune località, anche alla neve, portando con sé i primi casi di influenza.

Mentre quasi 80.000 Italiani sono a letto con febbre, raffreddore e disturbi gastrointestinali, gli specialisti stanno studiando la gravità del virus. Tali approfondimenti si basano sugli eventi che si sono verificati in Nuova Zelanda ed in Australia. Questo poichè dall’altra parte del mondo la stagione delle influenze è quasi giunta al termine ed è possibile fare una stima. Sembra che le risposte siano buone: si pensa, infatti, che i disturbi saranno meno violenti di quelli dello scorso anno. L’Oceania ha contato circa 5 milioni di malati, considerando la malattia di media intensità. Nonostante questo, dicono gli esperti, non bisogna sottovalutare il virus: alcuni fattori, come un inverno molto lungo o particolarmente freddo, possono aumentare il numero di contagi.
Cura
I sintomi dell’influenza sono sempre i medesimi: febbre anche molto alta, brividi, dolori articolari, mal di gola, tosse e nausea.
Il decorso della malattia è solitamente curabile in una settimana tramite semplici farmaci antiretrovirali; è necessario però prestare particolare attenzione alle categorie più a rischio, nei quali potrebbero verificarsi peggioramenti anche gravi. Al contrario di quanto si può pensare,una terapia antibiotica si rivela del tutto inutile in caso di influenza: essa, infatti, è una malattia virale ed è impossibile combatterla con farmaci che combattono la proliferazione dei batteri, come i suddetti antibiotici. Medicinali come gli antipiretici e gli antidolorifici, invece, possono aiutare ad alleviare i sintomi spesso fastidiosi: i primi contribuiscono ad abbassare la febbre, mentre i secondi contrastano i dolori.
Prevenzione
Prevenire è meglio che curare, si afferma sempre.
Uno dei metodi migliori riguarda l’igiene: mantenendo sempre le mani pulite si abbassa la probabilità di contagio dopo essere stati a contatto con persone malate. Per lo stesso motivo può rivelarsi opportuno anche l’impiego di una mascherina per coprire il naso e la bocca.
Inoltre è consigliabile evitare, o almeno ridurre, la permanenza in luoghi chiusi ed affollati nei quali il ricambio d’aria risulta più difficoltoso.
Per quanto riguarda l’alimentazione, invece, è utile mantenere una dieta varia, assumendo tutte le sostanze nutritive: il giusto apporto di proteine, vitamine, carboidrati, grassi e minerali è alla base di uno stile di vita sano.
Alcuni recenti studi hanno dimostrato che il brodo di pollo, un dei classici rimedi della nonna, contiene delle proteine in grado di rigenerare più velocemente le cellule del sistema immunitario.
Oltre queste semplici accortezze, esiste un unico metodo davvero efficace per prevenire il contagio: il vaccino antinfluenzale che, a differenza di quello dello scorso anno, avrà due nuove varianti (La AH3N2/Singapore sostituirà il ceppo A/HongKong/4801/2014, mentre la B/Colorado prenderà il posto di B/Brisbane/60/2008). Da metà Ottobre 2018, in farmacia, è possibile acquistare il prodotto che garantisce una copertura per 6-8 mesi. E’ utile sapere che la campagna di vaccinazione prevede l’esenzione per le categorie a rischio:
- bambini,
- anziani,
- donatori di sangue,
- donne al secondo o terzo trimestre di gravidanza,
- persone affette da patologie gravi o ricoverate in strutture per lungodegenti.