giovedì, Aprile 17, 2025

Libriamoci, l’iniziativa ministeriale per promuovere il libro nelle scuole

Purtroppo l’Italia vanta l’infelice primato di essere uno dei Paesi meno acculturati e meno informati d’Europa a livello intellettuale educativamente e disciplinariamente parlando, per questo, nonostante i molti difetti dei programmi scolastici nazionali, il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca incentiva e promuove la cultura libraria attraverso l’iniziativa Libriamoci. Giornate di lettura nelle scuole, evento ormai giunto alla sua sesta edizione. L’editoria in Italia, e con lei la cultura, è in forte calo almeno per alcuni settori, in quanto la lettura e l’informazione che sia documentaria, cronistica o semplicemente di svago o esigenza di una passione è in altrettanto forte diminuzione poiché sfortunatamente risulta sempre più svalutata la cultura extrascolastica.

Il logo dell’iniziativa

La società moderna, soprattutto nel nostro Paese, valuta l’esperienza che si fa fuori dall’attività scolastica come un compito necessariamente legato all’istituzione educativa e culturale stessa o semplicemente il tempo che viene impiegato in attività che non siano prettamente scolastiche è considerato, dai giovani o anche dagli adulti stessi, come un mero svago che per essere tale è necessario sia assolutamente distante da ciò che può anche soltanto sembrare un’attività di studio. Esiste uno scollamento tra realtà scolastica e d’insegnamento interna all’istituzione scolastica e ciò che avviene fuori da essa, pare infatti che l’abbondante sovraccarico di impegno che impongono le materie scolastiche in un lasso di tempo relativamente ridotto rispetto alle ore di studio giornaliero e settimanale che comprende le ore con i docenti alla mattina e quelle impiegate nei compiti pomeridiani, crei una discrepanza con i vuoti extrascolastici che non riescono e non possono complementarsi in modo virtuoso con i pieni rappresentati dall’impiego nello studio.

Parimenti all’eccessiva disparità tra alcune categorie di lavoratori come gli stessi insegnanti che operano indefessamente nel proprio campo per parecchi mesi all’anno per poi essere completamente a riposo all’incirca per un trimestre, circostanza che secondo molti psicologi e sociologi provoca conseguenze non irrilevanti da tenere sotto controllo quali possibili variazioni psichiche sul sentimento emotivo e sull’alterazione del tempo che si rispecchiano poi sui comportamenti sociali e civili, anche gli alunni subiscono a loro modo una costruzione sfasata e falsata dei rapporti di tempo, necessità e responsabilità. Quest’ultima in particolare può venire fortemente influenzata da una non adeguata pedagogia la quale sarebbe opportuno derivasse, piuttosto che da un’educazione a compartimenti stagni con tempi e ruoli fissi e tanto discrepanti, da un’istruzione a tutto tondo che permetta ai ragazzi, bambini o adolescenti che siano finanche ai giovani universitari, di seguire gli studi in concomitanza con un acculturamento che provenga da un’interessamento personale che proprio tali studi, nei fattori di tempo e metodi, permettano di coltivare.

L’istruzione non dovrebbe colonizzare il tempo e la psiche degli odierni e futuri cittadini, quella stessa parte di popolo che molto presto diventerà la nuova classe dirigente, ma bisognerebbe che permettesse l’espansione autonoma della cultura invece di imporla attraverso strumenti o modelli spesso ciechi che troppe volte non prevedono l’introduzione di esperienze per gli alunni che si basino sull’incentivo e incremento della conoscenza per mezzo di attività creative e socialmente utili quali per esempio l’alternanza scuola lavoro, l’avvicinamento a certe istituzione, gli aiuti ai comuni o a realtà locali da cui si possono imparare novità e persone e si può imparare il senso del rendersi utili alla propria comunità. Questa libertà di vedute, da non confondersi con un libertinaggio incoerente dei costumi nel contesto educativo, è importante nello strutturare una forma mentis e un modus operandi in maniera creativa, forse meno oppressiva e più libera, che sia in grado di trovare soluzioni anche tutto sommato semplici da ottenere a problemi relativamente complicati.

Il dinamismo mentale è fondamentale ad una società giusta che sappia discernere l’illusione dalla realtà, il dovere dai propri diritti e il bene dal male e che non si lasci alienare o abbindolare da verità scomode o semplicistiche, di certo questo tipo di educazione non basta provenga dalle scuole, nella nostra cara Penisola troppo spesso attaccate ai propri programmi, alla burocrazia e all’aspetto cattedratico, è necessario si sviluppi anche in altri contesti. Contrastare l’austerità dell’insegnamento senza precludere uno sviluppo scolastico e istruttivo corretto e antidispersivo che in verità molti Paesi ci invidiano, dovrebbe essere una delle priorità del governo. Libriamoci. Giornate di lettura nelle scuole nasce dunque proprio come un passo decisivo verso la creazione di opportunità che sappiano coinvolgere gli studenti di ogni ordine e grado nella costruzione di un modo nuovo di intendere la scuola, la società e la vita e il significato dell’istruzione. Permettendo agli studenti di avvicinarsi al mondo del libro non come semplice volume scolastico in cui acquisire nozioni e da cui trarre conoscenze al fine degli esami ma in quanto modo di ampliare e amplificare in autonomia la conoscenza e la prospettiva sul mondo dimostrando così quanto sia varia, sfaccettata, complessa e illimitata la realtà, l’iniziativa intende, oltre che essere educativa, anche fungere da ponte tra la società, le istituzioni e il mondo scolastico.

Il libro, inteso come una verità aperta su un mondo altrettanto variegato e nascosto che non aspetta altro che d’essere analizzato e vissuto, è la fucina in cui la curiosità diventa sapere e coscienza, la saggezza diviene mistero e risoluzione e a sua volta l’ottenimento dell’arrivo diventa nuovo scopo e porto di partenza da cui salpare sull’onda trainante delle parole per scoprire cose nuove finora ancora rimaste nell’ombra sulla scia della narrazione, della sapienza, della speranza, delle emozioni, dell’amore e dell’audacia. Un libro, se letto, compreso e vissuto con un’adeguata dose di immersione, diventa una porta aperta verso l’infinito, un compagno di viaggio che ti trasborda, a volte a tuo desiderio e piacimento altre senza tua consapevolezza, verso l’immensità della verità e dell’illusione, del pensato e dello sconosciuto, del possibile e dell’impossibile, dell’esprimibile e del suo contrario e in molti altri mondi che non hanno nessuno scopo se non quello di renderti partecipe della straordinarietà di ciò che ci circonda. Con un libro si può imparare ad essere profondi nella serietà e seri nella sana frivolezza, si impara cosa significhi lo scherzo autentico e i limiti di un pensiero, di una persona o di un’idea, si capisce che anche se può sembrare che lo si sia non ci si trova mai soli.

Queste consapevolezze è difficile che gli studenti, e anche gli adulti, che anch’essi necessitano di imparare a riallacciare un più sano rapporto con i libri, le traggano fuori da altri contesti, è infatti mediante la lettura di un libro, più o meno attenta e approfondita, che si instaura inevitabilmente un rapporto tra la persona e la verità dello scritto, ciò implica una crescita personale sia intima che sociale in quanto il senso dell’alterità è condiviso con il libro stesso, rappresentante di una realtà estrinseca da se stessi. Il libro ti permette di aprire la mente e di essere magari più avveduto in situazioni anche complesse, può davvero creare una visione collettiva utile al vivere fuori dal libro stesso nel rispetto dell’uomo, dei suoi valori e della propria civiltà, del proprio mondo e del proprio territorio. L’esperienza e la diversità armonica degli stimoli sono fondamentali in una loro rielaborazione altrettanto equilibrata, nonché per la strutturazione di soluzioni coscienti e coerenti e per la formazione di un’intelletto maturo che sappia appoggiarsi all’intuizione senza considerarla come fattore irrazionale, tali forme di sapere le più alte, rilevanti e utili sono senza dubbio ricavabili dai libri.

Dario Franceschini

Seppure il libro non è la panacea assoluta è sicuramente un aiuto importantissimo per molti aspetti e in molte categorie per creare o rifondare un’unità sociale liberale. Da oggi 11 novembre fino a sabato 16 novembre, l’iniziativa Libriamoci, promossa dal Centro per il libro e la lettura del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo e dalla Direzione Generale per lo Studente del Ministero dell’Istruzione, consente, sia sul territorio nazionale ma anche all’estero, di partecipare attivamente al mondo del libro attraverso dibattiti che prevedono la partecipazione di studenti e un elevato numero di ospiti, circa 400, composto da scrittori, giornalisti, attori, sindaci e assessori fra cui ricordiamo quelli dei comuni appartenenti al circuito Città che legge, rappresentati e partecipanti di centri teatrali e artistici, partecipanti di gruppi e circoli di lettura, soci di associazioni culturali o enti la cui attenzione verso la diffusione del sapere è il principale obiettivo programmatico, bibliotecari, esperti del settore librerie ed editoriaprivati cittadini che si recheranno negli istituti scolastici in veste di lettori volontari pronti a dar voce alle storie più appassionanti. La lettura ad alta voce, a cui si affiancano attività quali maratone di declamazione e commento agli scritti, poetici o in prosa che siano tratti dai generi più disparati e dalle discipline le più diverse, soprattutto letterarie, è di importanza cruciale per permettere al libro di diventare esperienza diretta dal significato evidentemente ed immediatamente pratico.

Relegata ormai esclusivamente a un approccio pedagogico, la lettura ad alta voce un tempo era ancora in voga fra gli adulti in quanto pratica mnemonica e dialettica estremamente importante in ambito sociale, disciplinare e lavorativo nonché in luogo medico, sarebbe dunque auspicabile ripristinare questa tecnica anche all’oggi, intanto quello proposto dall’iniziativa è un primo passo in questa direzione. Oltre a incentivare un sapere sano e bello in grado di stimolare l’attenzione e la passione e che riesca a mantenersi vivo e attivo, l’evento cerca di approcciare in modo più diretto e dinamico gli studenti ai docenti, rendendo in questa maniera maggiormente sensibile l’una categoria verso le esigenze della controparte rispetto a cui la prima non può non determinarsi. Esprimere e manifestare unità e collaborazione, fattori fondamentali per la vita autonoma, sociale e per qualunque scelta si decida di intraprendere, è lo scopo decisivo dell’iniziativa. Molte scuole hanno aderito all’evento, fra le quali 17 istituti italiani in Cina, Brasile, Francia, Grecia, Albania, Algeria, Egitto, Romania, Spagna, Svizzera e Turchia.

Gianni Rodari

Sostenuto da #ioleggoperché, campagna nazionale per le scuole organizzata dall’Associazione Italiana Editori e piattaforma di organizzazione eventi e progetti per la diffusione della cultura libraria e scolastica che fa della donazione volontaria di libri alle scuole il suo punto di forza, Libriamoci si ispira alle sue attività distribuite nel corso della settimana a tre filoni tematici a cui le scuole partecipanti all’iniziativa possono, qualora lo desiderino, attenersi. Questi tre raggruppamenti tematici suggeriti sono Gianni Rodari: il gioco delle parole, tra suoni e colori in vista del centenario dalla nascita del poeta ed educatore verbano, Noi salveremo il pianeta, dedicato ai cambiamenti climatici e alla figura della giovane paladina del clima e dei ragazzi Greta Thunberg, audace condottiera dell’anticorruzione ecologica e strenua lottatrice contro lo sfruttamento delle risorse naturali, e La finestra sul mondo: perché leggere i giornali, un’importante novità di questa edizione che tratta il mondo giornalistico e della cronaca ancora non tenuto in sentita considerazione tra i più giovani, dedicato alle letture di giornali in classe e al confronto con i giornalisti che aderiranno come lettori.

Ricardo Franco Levi

Ma il programma del festival culturale è ricco di molte altre sorprese quali le stimolanti attività che vedono la partecipazione di insegnanti e studenti volontari che possono dare sfoggio delle loro abilità creative, di reading e di coesione di gruppo intessendo rapporti con gli ascoltatori o gli altri partecipanti, sono previsti poi flash mob ed incontri speciali. Sono 27 le case editrici partecipanti, Armando Curcio Editore, Armando Editore, Astro Edizioni, bookabook, Carabba, Castelvecchi, DeA Planeta, Elliot, Elpìs Editrice, Emons Audiolibri, FaLvision Editore, Glifo edizioni, Il Melangolo, Il Saggiatore, La Ruota Edizioni, Leone Editore, liberilibri, Longanesi, Manni Editori, Mondadori, Morellini, Newton Compton, NN Editore, Nulla Die, Oblique Studio, Odoya e Voland, che sotto la richiesta del presidente AIE (Associazioni Italiana Editori) Ricardo Franco Levi e di Romano Montroni, personaggio di spicco dell’editoria italiana, fino al 2000 direttore delle librerie Feltrinelli, docente alla UEM (Scuola per Librai Umberto ed Elisabetta Mauri) di Milano, esperto in editoria cartacea e multimediale e professore per il master Umberto Eco della medesima presso l’Università di Bologna, presidente del Centro per il libro e la lettura nonché ideatore e realizzatore di alcune catene di librerie locali o nazionali pubbliche o commerciali sul territorio nazionale, hanno messo a disposizione i propri autori.

Romano Montroni

L’iniziativa si aprirà ufficialmente oggi alle ore 10 con una cerimonia inaugurale realizzata dal Centro per il libro e la lettura in collaborazione con il Gruppo Unipol presso l’Auditorium Unipol Enea Mazzoli di Bologna, in cui prenderanno parte gli esponenti delle istituzioni e degli enti coinvolti nell’iniziativa fra cui Carlo Albarello, docente e ideatore del progetto IoLeggoConTe del Centro per il libro e la lettura, il ministro dei beni culturali Dario Franceschini, il presidente del Gruppo Unipol Pierluigi Stefanini, la direttrice generale delle Biblioteche e degli Istituti Culturali Paola Passarelli, Flavia Cristiano, dirigente del Centro per il libro e la lettura, la giornalista e scrittrice Benedetta Tobagi da sempre impegnata in progetti didattici sulla storia del terrorismo, lo scrittore e accademico Alessandro Vanoli ed alcuni studenti del Liceo Classico Minghetti e dell’Istituto Belluzzi-Fioravanti di Bologna in rappresentanza degli alunni delle scuole italiane.

Alessandro Pallara
Alessandro Pallara
Nasce a Ferrara nel marzo del 1996. Ha studiato sceneggiatura presso la Scuola Internazionale di Comics di Padova. Tuttora collabora come volontario supervisore del patrimonio artistico culturale con l'associazione Touring Club Italiano nella città di Bologna.

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