Visto il grande successo di pubblico, la mostra “Liberty in Italia. Artisti alla ricerca del moderno”, curata da Francesco Parisi e Anna Villari, sarà prorogata sino al 2 aprile.
Allestita nelle sale del cinquecentesco Palazzo Magnani, l’esposizione presenta oltre 300 opere, alcune delle quali inedite, provenienti da prestigiosi musei italiani a da importanti collezioni private, suddivise in sette sezioni: dipinti, sculture, grafica, progetti architettonici e decorativi, manifesti e ceramiche.
Si tratta sicuramente di una delle mostre più complete, fino ad ora mai realizzate, sulle peculiarità intrinseche e fondamentali del movimento Liberty in chiave prettamente italiana sia dal punto di vista scientifico – filologico sia dal punto di vista del numero delle opere esposte, selezionate in modo estremamente puntuale e pertinente. “Abbiamo voluto porre a confronto le due diverse tendenze – spiegano i curatori Parisi e Villari – cercando di assecondare il dibattito storico artistico dell’epoca che individuava, come vera essenza del Liberty, la linea fluente, floreale e decorativa e, dall’altra parte, recuperando il modello critico della letterature coeva che identificava nel Liberty tutto ciò che era considerato moderno e di rottura (…)”.
File rouge tra le diverse sezioni è l’importanza del puro tratto grafico, che per ogni artista diventa quasi una sorta di grafema paragonabile ad una firma dell’autore, visto che è proprio in questa fase di passaggio creativo che ogni vero artista rende se stesso unico e riconoscibile.
Sezioni della mostra.
LA PITTURA.
Nel settore pittorico italiano non si evidenzia uno stile univoco, ma una eterogeneità dovuta in parte alla volontà di continuare a dipingere senza creare una frattura definitiva con la tradizione locale e dall’altra un’ attenzione per le tendenze transalpine. In alcuni artisti, però, quali ad esempio Casorati, Boccioni, Bocchi e Corcos, la fluida linea decorativa Liberty convive con un tratto che risente della tradizione.
L’ILLUSTRAZIONE E LA GRAFICA.
E’ proprio negli anni del Liberty che il manifesto e l’illustrazione libraria raggiungono una dignità artistica sino a quel momento mai contemplata. Nella produzione grafica originale i temi trattati erano tratti dalla letteratura storicista e decadente, nella grafica editoriale, invece, nacque uno stretta relazione tra scrittore e artista, come ci testimoniano i rapporti tra D’Annunzio e De Carolis e tra Beltramelli e Nonni.
LE CASE D’ARTISTA.
Un aspetto peculiare del legame tra arte, letteratura e decorazione è individuabile nella realizzazione delle moderne case d’artista, dove l’architetto diventa una sorta di total designer e dove i progetti diventano uno scrigno compendiario di pittura, scultura e arti decorative. A riprova di ciò si vedano i disegni, bozzetti e progetti di Ettore Xiemenes, Duilio Cambellotti, Vittorio Grassi, Giuseppe Palanti, Paolo Sironi, Raimondo D’Aronco ed Ernesto Basile.
LE ARTI DECORATIVE.
L’affermazione ufficiale dell’importanza della Arti Decorative, sino a quel momento considerate le ancelle della pittura e della scultura, avvenne con l’Esposizione Universale di Torino del 1902, in cui tra i vincitori ci furono anche Basile – Ducrot e Galileo Chini e in cui emersero i primi aspetti dell’ormai prossimo Modernismo con Randone e Basile.
LA SCULTURA.
La produzione scultorea passa dai modelli della scultura pubblica e celebrativa di fine Ottocento a quella palesemente di gusto Liberty di artisti come Pietro Canonica e Domenico Trentacoste. Ma è con i lavori di Leonardo Bistolfi che la scultura inizia a rilevare le prime inquietudini del Simbolismo come è ben evidente nell’opera in mostra “La Sfinge” (1890 – ’92), modello in marmo del monumento funerario della famiglia Pansa, collocato nel cimitero di Cuneo ed inaugurato nel 1902. “L’opera ebbe diverse fonti d’ispirazione – scrive il prof. Alfonso Panzetta nella scheda tecnica in catalogo – non ultima l’entusiasmo del suo autore per l’arte egizia e la letteratura simbolista dell’epoca, dove abbondano donne fatali, bellissime e crudeli. Con questo lavoro lo scultore inaugura un nuovissimo linguaggio simbolico, (…)”.
LA GRANDE PITTURA DECORATIVA.
Artisti quali Galileo Chini, Annibale Brugnoli e Antonio Rizzi si cimentarono nei cicli di affreschi sia in ambito pubblico che privato, avvicinandosi sempre di più alla ormai prossima stretta relazione tra artigianato e industria, ovvero a quello che poi sarebbe diventato il design industriale.
Loredana Carena
Info: “Liberty in Italia.Artisti alla ricerca del moderno”, Palazzo Magnani, C.so Garibaldi n. 29- Reggio Emilia –
Tel. +39 0522 444446 [email protected]
Esposizione promossa con il patrocinio e il contributo del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.
Mostra prorogata sino al 2 aprile 2017.