L’ Euro digitale è la richiesta fatta, da parte dell’ Associazione delle Banche Italiane (ABI) attraverso un comunicato pubblico, di sperimentare la creazione di una valuta digitale europea. Il comunicato aggiunge anche, che una CBDC europea, favorirebbe la trasmissione di valore tra pari, agevolando anche gli scambi tra persone e macchine o tra macchina e macchina, e che potrebbe supportare smart contract riducendo i processi di carattere amministrativo.
CBDC: il nuovo euro digitale
La moneta CBDC europea, è l’ acronimo di Central Bank Digital Currency, ovvero l’ euro digitale, che dovrebbe essere emessa, secondo la proposta dei banchieri italiani direttamente dalla Banca Centrale Europea (BCE).
Dopo l’ esclamazione del Presidente della Consob, e quella del Governatore della Banca d’ Italia, anche l’ ABI ha pubblicato dieci linee guida riguardo alla possibilità da parte dell’ Europa, di dotarsi di un euro digitale. Di seguito si riporta il decalogo:
- La stabilità monetaria e il pieno rispetto della cornice regolamentare europea devono essere preservati in via prioritaria.
- Le banche italiane sono già operative su un’infrastruttura di registri distribuiti (Distributed ledger technology Dlt) con il progetto Spunta. Intendono essere parte del cambiamento introdotto da un’innovazione importante come quella delle monete digitali.
- Una moneta digitale programmabile rappresenta un’innovazione nel campo finanziario in grado di rivoluzionare profondamente la moneta e lo scambio. Si tratta di una trasformazione in grado di portare un potenziale valore aggiunto significativo, in particolare in termini di efficienza dei processi operativi e gestionali. Di qui l’importanza di dedicare attenzione ed energie per sviluppare, rapidamente e con la collaborazione di tutti gli attori dell’ecosistema, strumenti utili prima di tutto per lo sviluppo dell’area Euro.
- È necessario che la moneta digitale ottenga la massima fiducia da parte dei cittadini. A questo scopo, è essenziale che siano rispettati i più elevati standard di conformità alle regole, di sicurezza e di supervisione.
- In particolare, una Central Bank Digital Currency, grazie al ruolo fondamentale svolto dalla Banca centrale, rappresenta lo strumento che più di ogni altro può conciliare le esigenze di innovazione, in coerenza con l’attuale quadro di riferimento di regole, strumenti esistenti e interoperabilità con il mondo analogico. L’esistenza di un tale strumento potrebbe al contempo ridurre l’attrattività di strumenti di uso comparabile ma emessi da soggetti privati o (nei casi di completa decentralizzazione) non identificabili, caratterizzati da un profilo di rischio intrinsecamente più elevato.
- Con l’obiettivo di esplicare al massimo il potenziale trasformativo di questi strumenti è di particolare interesse la possibilità, al momento allo studio, di emettere una CBDC europea destinata al pubblico, che possa rappresentare una evoluzione del denaro contante. Grazie al ruolo delle banche, è possibile identificare soluzioni tecniche e modelli di riferimento per preservare le caratteristiche attuali del contante, pur introducendo molti benefici propri del mondo digitale (già propri degli strumenti di pagamento elettronico), come ad esempio la possibilità di non smarrire il proprio denaro e, in questo periodo di forte attenzione al rischio sanitario, di operare in modalità contactless.
- Un lavoro di dettaglio potrà portare a identificare il modello di distribuzione, conservazione e scambio delle monete digitali che meglio contemperi i bisogni di servizio dei clienti, di mantenimento dell’efficacia dei meccanismi di trasmissione della politica monetaria e di conformità regolamentare. Certamente, in ciascuno di questi obiettivi, il ruolo delle banche è cruciale.
- Raggiungere una elevata facilità d’uso, assicurando al contempo piena interoperabilità fra il mondo digitale e quello analogico e un totale livello di circolarità fra tutti gli attori dell’ecosistema, rappresenta un fattore di successo della diffusione di questi strumenti.
- Particolare attenzione va prestata, in funzione delle scelte tecnologiche che verranno adottate, ai profili di tutela dei dati personali dei cittadini.
- Proiettando nel futuro queste riflessioni, è possibile affermare che la disponibilità di una CBDC potrà abilitare una serie di casi d’uso di grande interesse: favorire la trasmissione di valore tra pari, agevolando così anche logiche di scambio tra persona e macchina e tra macchina e macchina; consentire il regolamento delle transazioni transfrontaliere peer-to-peer, attenuando il rischio di tasso di interesse, di cambio e di controparte; promuovere, grazie alla caratteristica di programmabilità di queste monete, l’esecuzione di scambi al verificarsi di condizioni predefinite, riducendo in definitiva processi di carattere amministrativo.
L’ Associazione Bancaria Italiana sul tema, ha istituito uno studio, già durante lo scorso anno, un gruppo di lavoro dedicato ad approfondire gli aspetti legati a monete digitali e cripto asset.
Le principali distinzioni
Le principali distinzioni tra gli euro tradizionali che vengono già scambiati tutt’ oggi con strumenti digitali, ed un euro completamente e nativamente digitale, è il registro contabile su cui vengono memorizzate le transazioni. Si tratterebbe di un unico registro, creato e gestito dalla BCE, in grado di centralizzare non solo la registrazione delle transazioni, ma soprattutto i controlli.
Gli strumenti che si utilizzeranno per gli euro digitali, con molta probabilità non saranno anonimi, ma richiederanno la verifica dell’ identità. Per le carte di credito o debito, invece, pur richiedendo la verifica dell’ identità non si prevede che tutte le transazioni siano memorizzate su un unico registro a cui la BCE possa avere accesso diretto.
Gli stati europei favorevoli al progetto
In diversi Stati dell’ Eurozona si sta seriamente valutando l’ ipotesi di dotarsi di un Euro digitale. La Francia si sta muovendo allo sviluppo di una sua moneta elettronica. La Banca Centrale Olandese sostiene di trovarsi nella posizione migliore per sviluppare e adottare una valuta digitale, e lo fa attraverso un rapporto lungo 45 pagine rilasciato il 21 Aprile dalla Nederlandsche Bank De (DNB).
La Nederlandsche Bank De (DNB) afferma che è pronta a mettersi in prima linea e a svolgere un ruolo di primo piano affinchè la ricerca e lo sviluppo possano far nascere l’ Euro digitale. In ogni caso per sostenere la moneta elettronica occorre la collaborazione di tutti gli stati membri.
Universo Bitcoin: le monete virtuali e i mondi che creano
Una società senza contanti
Il caso Covid-19 è stata la conseguenza alla riduzione della circolazione della moneta cartacea. Molte aziende in tutto il mondo che sono restate aperte, ne hanno limitato l’ utilizzo fisico. Con lo sviluppo di una valuta digitale destinata al pubblico, le banche potranno fornire un tipo di denaro più adeguato alle esigenze del cittadino e delle imprese.
La CDBC sarebbe una sorta di “Bitcoin” garantito dall’ Istituto, un’ innovazione in grado di rivoluzionare profondamente le monete e i loro scambi. L’ ABI appoggia senza riserva questo progetto, a patto che sia realizzata e gestita dalla banca centrale, e che non danneggi l’ attuale sistema finanziario.