venerdì, Aprile 18, 2025

Leo Catozzo e il cinema del dopoguerra di Fellini

Dal prossimo 28 ottobre e sino al 13 novembre, lo storico Palazzo Ruspoli di Nemi riaprirà le porte a una nuova esposizione, La Dolce Vita di Federico Fellini e Leo Catozzo: tra sogno, magia e realtà. Il titolo mette in risalto il sodalizio di due grandi protagonisti del cinema italiano del dopoguerra.


25 anni dalla morte di Federico Fellini


Cosa unisce Federico Fellini e Leo Catozzo?

La mostra artistica e documentale prende avvio dalla celebrazione del centenario della nascita di Federico Fellini. Ripercorre la storia inedita, per molti versi, di un rapporto professionale e personale tra l’indimenticabile regista riminese e Leo Catozzo, tecnico del montaggio dei sui film più importanti. Era soprattutto suo confidente e amico. Organizzatrice dell’estemporanea è l’Associazione culturale Chelu e Mare, già da anni specializzata nell’ideazione di eventi culturali di spessore. Propone anche mostre tematiche sul geniale cineasta, con la direzione artistica di Fabio Alescio.

La collaborazione

L’amicizia tra Federico Fellini, regista da sempre riconosciuto per la sua genialità in tutto il mondo e Leo fu ventennale. Lo sceneggiatore con lui condivise la lavorazione e il montaggio di quattro capolavori indimenticabili, La strada, Le notti di Cabiria, la Dolce vita e 8 e ½ e un episodio di Boccaccio ’70. Il loro fu un fulgido esempio di legame sia umano che professionale nel periodo più florido dell’industria cinematografica italiana e della stessa rinascita del Paese.

Un sodalizio umano e professionale

Fellini nel dopoguerra riuscì a dirigere la ripartenza del cinema e a realizzare il sogno degli italiani attraverso le sue sceneggiature innovative. Catozzo fu uno dei protagonisti del montaggio cinematografico e è grazie al suo talento che tante pellicole girate da registi hanno raggiunto la celebrità. Infatti ha lavorato con Soldati, Lattuada, Camerini, De Filippo, Rossellini, Germi e Visconti. L’esposizione è organizzata col contributo della Regione Lazio e il patrocinio del Comune di Nemi. I promotori si sono avvalsi dei materiali provenienti dal prezioso archivio privato del figlio Alberto Catozzo e della sua famiglia. Un unicum tra le tante celebrazioni susseguitesi nel centenario per celebrare il genio di Fellini. In un percorso allestito si potranno visionare tanti materiali unici. Ci sono la corrispondenza privata tra i due geni del cinema, i bozzetti originali e i disegni di Fellini che i due amici si scambiarono per anni.

I materiali in mostra La Dolce Vita di Federico Fellini e Leo Catozzo

L’itinerario espositivo comprende anche le locandine dei film più celebri del cineasta riminese, i suoi ciak originali, le sceneggiature con le sue correzioni a latere. Ci sono poi interessanti spunti tratti dalla sua carriera cinematografica. Tra le curiosità in mostra la moviola originale Steenbeck, “regina del montaggio”, che fu testimone di tanti dialoghi tra i due. La famosa “Pressa Catozzo o Cabiria” utilizzata per la prima volta ne Le notti di Cabiria, la cui invenzione rivoluzionò per sempre la tecnica di montaggio. Il geniale Leo fu così insignito di un Oscar speciale nel 1990, il Technical Achievement Award. La mostra propone un’esperienza nelle atmosfere che hanno caratterizzato le pellicole dirette dal regista col sottofondo musicale delle colonne sonore dei suoi film. Un viaggio in anni indimenticabili che hanno caratterizzato la storia culturale italiana. Sono presentati anche aspetti meno noti della vita dell’imperituro regista in relazione alla sua amicizia con Catozzo.

Il libro

Per l’occasione, è uscito un volume dedicato, La dolce vita di Fellini e Catozzo a cura di Silvia Nonnato che sarà presentato il 28 ottobre, alle 17. L’appuntamento si terrà alla cerimonia di inaugurazione della mostra, alla presenza delle Istituzioni locali. A introdurlo saranno Fabio Alescio e Alberto Catozzo, figlio di Leo, che racconterà anche particolari sugli oggetti esposti. Inoltre, descriverà tanti interessanti aneddoti sul sodalizio del padre col regista.

Leo Catozzo

Fu collaboratore strettissimo di Fellini e oltre a essere uno dei più importanti montatori del cinema italiano, fu inventore della celebre “Incollatrice Rapida o Pressa Catozzo” famosa in tutto il mondo. Lo studio si è avvalso del prezioso Archivio del figlio Alberto Catozzo con documenti inediti, sceneggiature, lettere, caricature e disegni realizzati dal grande regista riminese. Inoltre ci sono altri materiali utilizzati per la pubblicità del film provenienti dall’Archivio Immagine in movimento di Adria. Restituiscono uno spaccato del tempo in cui lavorarono a stretto contatto. Tracciando la vicenda artistica di Leo Catozzo, si ‘scoprono’ molti ricordi di una delle più interessanti famiglie adriesi del primo Novecento. Dai grandi successi sui palcoscenici d’Italia e del mondo del padre Nino Cattozzo, celebre compositore, sino ai quadri della moglie Armida Bonocore, attrice di cinema. In veste di pittrice fu molto apprezzata da Fellini, attraverso una straordinaria galleria di fotografie, opere d’arte e cimeli.

Immagine da cartella stampa.

Odette Tapella
Odette Tapella
Vivo in piccolo paese di provincia. Mi piace leggere, fare giardinaggio, stare a contatto con la natura. Coltivo l'interesse per l'arte, la cultura e le tradizioni.

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