L’uomo abusò della giovane all’interno di uno stabile abbandonato, a Lecco.
Dopo cinque anni di latitanza è stato catturato in Polonia il 27enne che cinque anni fa stuprò una ragazza a Lecco. Il fatto risale al settembre 2014, quando gli uomini della Questura di Lecco raccolsero la denuncia di una giovane violentata da Abdullah Popalzai, 27enne afghano richiedente asilo.
La giovane si trovava in compagnia di amici e dello stesso Popalzai, che dopo averle rivolto avances, rifiutate, abusò di lei all’interno di uno stabile abbandonato nell’area del mercato della Piccola.
Gli uomini della Questura di Lecco si attivarono subito, giungendo all’identificazione dell’uomo ed effettuando – insieme a personale della Polizia Scientifica – un sopralluogo del locale teatro della violenza. Popalzai, in sede di interrogatorio, negò ogni addebito, ma le prove ottenute dagli investigatori – compresi accertamenti sul materiale organico rinvenuto in un profilattico, che confermarono la presenza del Dna di vittima e stupratore – furono schiaccianti.
Sulla base degli elementi raccolti, la Procura della Repubblica di Lecco emise il fermo a suo carico, ma il 27enne riuscì a fuggire e a lasciare l’Italia prima di subire il provvedimento restrittivo.
Per Abdullah Popalzai fu così ottenuto un mandato di arresto europeo e il personale della Seconda sezione della Squadra mobile mise in campo ogni attività tecnico-info-investigativa al fine di localizzarlo, in particolare sulle piattaforme social.
Popalzai fu in un primo momento individuato in Belgio, con probabile affiliazione all’ambiente terroristico. Avvalendosi del Servizio di cooperazione internazionale di Polizia, gli investigatori sono riusciti a ricostruire i suoi spostamenti, prima in Inghilterra e infine in Polonia, dove finalmente, lo scorso mercoledì 2 ottobre, è stato catturato. Il violentatore sarà presto riportato in Italia per scontare una pena di sei anni di carcere.