L’ebola è tornata. Un nuovo focolaio è scoppiato in Uganda. Le autorità hanno riferito che per il momento non esiste un vaccino che funzioni contro il nuovo ceppo.
L’ebola è tornata in Africa
L’ebola è tornata. Il 15 settembre in Uganda è scoppiato un nuovo focolaio, che ha causato finora la morte di 24 persone. Questa volta però il ritorno del virus preoccupa di più. Il nuovo ceppo infatti proviene da una specie del Sudan, per la quale non esiste un vaccino. Il direttore dell’Uganda Virus Research Institute, Pontiano Kaleebu, ha affermato che il vaccino Zaire, utilizzato per sconfiggere gli altri ceppi di ebola, contro il virus del Sudan non funziona. “Il vaccino non funziona. È già stato dimostrato in laboratorio. Gli anticorpi neutralizzati non rispondono. Ciò significa due cose: che le misure di sorveglianza e di controllo fisico sono attualmente gli unici strumenti disponibili per limitare la diffusione del virus e che è necessario trovare un vaccino funzionante il più rapidamente possibile”, ha detto Kaleebu.
Attualmente la Sabin Vaccine Institute sta sviluppando il vaccino ChAd3 Ebola Sudan a dose singola. L’istituto sta lavorando con l’OMS, la Coalition for Epidemic Preparedness Innovations e altre organizzazioni per iniziare un programma per condurre una sperimentazione clinica nell’attuale focolaio per vedere come funziona il vaccino. Tuttavia, finora sono state prodotto solo 100 dosi di vaccino. Kaleebu spera che Sabin Vaccine Institute acceleri la produzione del vaccino. Anche le dosi di un altro vaccino, progettato per proteggere dalle forme del virus Zaire e Sudan e sviluppato dall’Università di Oxford, saranno inviate per aiutare nell’epidemia. Ma l’OMS ha affermato che le sperimentazioni sui vaccini non inizieranno per un altro paio di settimane, il che significa che per ora le autorità ugandesi si dovranno affidare a interventi non farmaceutici.
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