Nascite in Italia verso un nuovo record negativo nel 2023 – ufficio statistiche© Reuters. FOTO DI FILE: Il neonato Leonardo riposa in braccio alla mamma Viviana Valente, in una stanza dell’Ospedale Santo Spirito, dopo che l’ONU ha previsto che il mondo raggiungerà gli 8 miliardi di persone intorno al 15 novembre 2022. Roma, Italia, 14 novembre 2022. REUTERS/Remo Cas
ROMA (Reuters) – Le nascite in Italia si stanno avviando verso un nuovo minimo storico quest’anno, secondo i dati preliminari che indicano un aggravamento della lunga crisi demografica del Paese.
Tra gennaio e giugno ci sono state 3.500 nascite in meno rispetto allo stesso periodo del 2022, secondo i dati dell’Istat.
Nell’intero 2022, le nascite sono scese dell’1,7% a 393.000, il 14° calo consecutivo e il numero più basso dall’unificazione del Paese nel 1861.
Il primo ministro Giorgia Meloni questo mese ha stanziato circa 1 miliardo di euro (1,05 miliardi di dollari) per misure volte ad affrontare la crisi, determinata in parte dalle lotte delle donne italiane per conciliare lavoro e maternità e considerata un’emergenza nazionale per la terza economia della zona euro.
La contrazione e l’invecchiamento della popolazione portano a un calo della produttività e a un aumento dei costi del welfare in un Paese che ha già il conto delle pensioni statali più alto dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) a 38 nazioni.
Nel suo rapporto l’Istat afferma che, sulla base dei dati di gennaio-giugno, il tasso di fecondità nel 2023 dovrebbe scendere a 1,22 figli per donna rispetto all’1,24 del 2022.
Il tasso è sostenuto dalle immigrate, mentre tra le donne di nazionalità italiana si attesta a 1,18 nel 2022.
Altri risultati del rapporto dell’Istat mostrano che in media le donne in Italia hanno il primo figlio a 31 anni e che l’anno scorso il 41,5% dei bambini è nato da donne non sposate.