Possiamo commettere degli errori? Possiamo evitarli? E soprattutto è possibile riconoscere alcuni stimoli che la nostra mente ricava dalle percezioni? Tuttavia si crede che ciò che osserviamo, ci fornisca un quadro completo contenuto nel nostro campo visivo. Uno studio pubblicato su Psychological Science dimostra che le illusioni ottiche ci forniscono una realtà distorta.
Le illusioni ottiche influenzano la nostra percezione del reale?
Cos’è il reale? Cos’è il vero? Se parliamo di ciò che si può vedere, allora il reale è semplicemente una serie di segnali interpretati dal cervello. Che entra in crisi quando viene posto di fronte a situazioni che mostrano i limiti, del modo in cui percepiamo. Pertanto la percezione visiva ci serve ad attribuire un significato a ciò che i nostri occhi stanno vedendo. Ma non tutto ciò che vediamo ci fornisce una visione nitida dell’intera scena posta davanti a noi.
Percezione visiva o illusione ottica?
Ed ecco che nuove ricerche hanno aperto nuovi scenari. Dimostrando la distinzione tra la visione e la consapevolezza. Diventa quindi cruciale stabilire ‘dove’ ha origine la coscienza. Per comprendere meglio come il nostro cervello elabora gli stimoli visivi provenienti dall’ambiente. E’ dimostrato che nell’area visiva primaria ci sono neuroni che rispondono solo alle informazioni provenienti da un occhio e non dall’altro. Ma noi non ne siamo consapevoli, in determinate condizioni. Pertanto l’illusione dipende da una nostra cattiva o limitata interpretazione che gli stimoli esterni ci forniscono. Per esempio possiamo non vedere cose che sono presenti davanti ai nostri occhi. Come accade in molti casi di mimetismo. O mascheramento animale. Mentre in altri casi, possiamo vedere fenomeni che non esistono. Come si verifica per certe insegne luminose. Che danno l’impressione di un continuo movimento di luci.
Una visione confusa
Dunque la nostra mente non interagisce mai direttamente con il mondo reale. Ma solo attraverso dei sensori posti sui nostri occhi. Si consideri inoltre, che gli esseri umani hanno solo tre sensori di colore. Per l’occhio umano raggi infrarossi o ultravioletti sono invisibili. E quindi in ogni occhio c’è un punto cieco. Pertanto i nostri dati visivi sono in realtà scarsi. E anche se fossimo in grado di registrare con precisione ed elaborare ogni fotone che raggiunge i nostri occhi, avremmo sempre troppo pochi dati per “ricostruire il mondo” con precisione. E dunque per dirla con Einstein “la realtà è una semplice illusione, sebbene molto persistente”.