martedì, Aprile 15, 2025

Lavoro e depressione: cause e possibili vie di uscita

Si parla di corrispondenza tra il lavoro e l’instaurarsi della depressione. Si vuole risalire alle cause. Altresì, proporre possibili vie di uscita. Gli ultimi anni sono stati protagonisti di nuovi modi di vedere il lavoro. Esso è un elemento che dà senso alla vita. Dunque, l’appiattimento lavorativo può portare a sviluppare la depressione da lavoro.

Lavoro e depressione

Si parla di corrispondenza tra il lavoro e l’instaurarsi della depressione. Si vuole risalire alle cause. Altresì, proporre possibili vie di uscita. Gli ultimi anni sono stati protagonisti di nuovi modi di vedere il lavoro. Esso è un elemento che dà senso alla vita. Dunque, l’appiattimento lavorativo può portare a sviluppare la depressione da lavoro.

Il lavoro è l’attività umana rivolta alla produzione di un bene, di una ricchezza. Come pure orientata a ottenere un prodotto di utilità individuale o generale. Questo si realizza attraverso l’impiego di risorse fisiche o mentali. Ed anche nell’esercizio di un mestiere, di una professione, di un’arte.

Di recente, ci sono state delle trasformazioni del mondo del lavoro. Non si parla più di ‘ascensore sociale’. Questo è quel meccanismo che consente di migliorare le condizioni di vita, appunto, attraverso il lavoro.

A ciò, si aggiunge che la vita umana è in funzione della dimensione lavorativa. Infatti, studi dimostrano che per gli italiani è il lavoro a dare ancora senso alla vita.

Ma il lavoro incide talmente tanto sulla qualità della vita?

Dunque, se la vita lavorativa si appiattisce, perde valore, si verificano delle conseguenze. Queste, a partire dal senso di tristezza. Essa è un sintomo di depressione.

Cause della depressione da lavoro

Perché succede questo?

Poca flessibilità, scarsa meritocrazia, cattiva gestione delle risorse. O meglio, anche come questi aspetti vengono percepiti dal lavoratore.

Le prime avvisaglie della depressione da lavoro sono, ad esempio, l’aumento dei livelli di ansia e il senso di noia per le proprie mansioni. Come pure, perdita di interesse e mancanza di motivazione. Come conseguenza, l’umore peggiora e aumenta la tristezza. Si sviluppano sentimenti di impotenza e aumentano le assenze al posto di lavoro.

Si fa presto a pensare che questa condizione sia influenzata dallo stress.

https://www.periodicodaily.com/stress-5-strategie-per-ritrovare-lequilibrio-psicologico/

Così, si può fare riferimento al ‘burnout’. Esso è un insieme di sintomi. Questi provengono da una condizione di stress cronico e persistente, collegato al contesto lavorativo.

Ma a dare origine a questa condizione possono essere anche situazioni esterne. E queste certamente influenzano il lavoro.

Esse sono anche dei cambiamenti che derivano da scelte consapevoli. Ad esempio, la nascita di un figlio, un trasloco, un nuovo lavoro.

Possono essere la causa del malessere. Ciò perché la persona non è in grado di trovare dentro sé le risorse. Non riesce a gestirle per mettere in atto modalità efficaci per affrontare le trasformazioni.

Sindrome da burnout

La ‘sindrome da burnout’ è caratterizzata da una serie di fenomeni di affaticamento e delusione. Questi insieme a logoramento e improduttività. Sfociano in prostrazione, mancanza o esaurimento sul piano emotivo, fisico e mentale.

Si origina in seguito a lungo e intenso stress da lavoro. Esso si manifesta quando l’individuo è assorbito dal carico di obblighi e compiti da svolgere.

E’ presente un forte coinvolgimento emotivo. Esso non permette di adattarsi ai cambiamenti. Inoltre, non si sanno affrontare le conseguenze che l’evento stressante comporta. Ne consegue certamente un peggioramento della qualità della vita, anche dal punto di vista sociale e relazionale.

I sintomi del ‘burnout’ possono essere fisici e psichici. I primi si manifestano con disturbi della pelle, gastrici. Anche con insonnia, stanchezza generalizzata, tensione muscolare. I sintomi psichici che si presentano sono la perdita di fiducia nelle proprie capacità, disinteresse e insoddisfazione. Inoltre, possono emergere senso di impotenza, di frustrazione e fallimento. Come pure riduzione delle prestazioni lavorative e dell’efficienza sul lavoro.  Questi fino al verificarsi di attacchi di panico.

Implicazioni da Covid19

La pandemia da Covid19 ha apportato un peggioramento della situazione. Infatti, molte persone hanno perso il proprio lavoro.  Ciò ha avuto come conseguenza l’instabilità economica. Questa può essere andata di pari passo con quella mentale.

Un’altra conseguenza del Covid19 è lo smart-working. Si tratta del lavoro agile. Esso è una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato, caratterizzato dall’assenza di vincoli spaziali. E’ organizzato per fasi, cicli e obiettivi. Questi sono stati stabiliti con un accordo tra dipendente e datore di lavoro. Chiaramente questa modalità lavorativa comporta una totale mancanza della socialità lavorativa, della relazionalità con i colleghi. Come pure può essere complicato definire i limiti con la vita privata. Difatti, la vita lavorativa può sconfinare in quella privata.

Conclusione: possibili vie di uscite

Un ambiente di lavoro sano è fondamentale per una vita armonica.

Bisogna saper riconoscere le emozioni che influenzano in maniera negativa la vita lavorativa. Quindi, essere consapevoli di ciò che provoca e aumenta lo stress.

E’ necessario imparare ad utilizzare risorse per gestire i cambiamenti. Come pure, saper attuare strategie per tollerare le frustrazioni.

Altresì è importante delineare il limite tra lavoro e vita privata.

Chiaramente diventa fondamentale interrogarsi sul proprio lavoro. Se è gratificante, se è motivante, oppure se ci sono margini di miglioramento da attuare.

Se il riscontro di queste interrogazioni non soddisfa, potrebbe essere utile realizzare un cambiamento positivo. Quindi, ad esempio, si può sperimentare un nuovo modo di collaborare con i colleghi.  O cercare un confronto con colleghi o con le figure di riferimento sulle mansioni e sul lavoro.

Essenziale è cercare di riconoscere i primi segnali della tristezza, dell’instabilità. Ciò per capire come gestirli. Senza tralasciare la possibilità di ricorrere al supporto di un professionista psicologo. Lo psicologo, infatti, può supportare nella ricerca e nell’attuazione delle strategie e risorse per elaborare questo tipo di disturbo.

Donatella Palazzo
Donatella Palazzo
Psicologa individuale, familiare e di coppia, e scrittrice. Sessoanalista (Istituto Italiano di Sessoanalisi e Dinamiche Sessuali). Specialista delle Risorse umane. Progettista in ambito sociale e scolastico. Membro dello Staff della Casa Editrice Noitrè. L'attività comprende, tra l'altro, la valutazione dei contributi di prossima pubblicazione, l'organizzazione degli eventi da presentare al pubblico e altro in ambito culturale.

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