Quarantanove anni fa, il 12 maggio 1974, gli italiani votano “no” all’abrogazione della legge sul divorzio. La legge sul divorzio era stata approvata quattro anni prima. Nel 1974 nelle urne si ribadisce la consapevolezza riguardo ai diritti e ad un cambiamento di mentalità rispetto a situazioni coniugali infelici, magari caratterizzate da violenze e sopraffazione. Le coppie che scelgono di sciogliere il vincolo del matrimonio si affidano a un percorso di mediazione familiare, dove è importante l’elemento dell’assertività.
Divorzio e mediazione familiare
Quasi cinquant’anni fa, il 12 maggio 1974, gli italiani votano “no” all’abrogazione della legge sul divorzio. Le coppie che scelgono di sciogliere il vincolo del matrimonio si affidano a un percorso di mediazione familiare. Ciò per gestire la conflittualità e imparare la comunicazione del divorzio. Qui, è importante l’elemento dell’assertività.
Infatti, durante una separazione, si genera una situazione di conflitto.
La comunicazione nella mediazione familiare
E’ fondamentale ripristinare una comunicazione corretta, ovvero uno scambio di informazioni e una reciprocità tra gli interlocutori.
Quando vengono a mancare soddisfacimento dei bisogni e desideri, come pure intimità e accudimento, la relazione può finire. E si arriva alla scelta di separarsi. I coniugi che si separano affrontano la fine del ‘patto coniugale’ salvando il legame, riflettendo su ciò che li univa, sui bisogni e le aspettative che li hanno portati a scegliersi nel momento in cui hanno creato il ‘patto’.
Ciò poiché i legami non si possono tagliare. E nemmeno annullare. Ma si trasformano, anche attraverso la figura del mediatore, che ha l’obiettivo di trasformare ciò che rappresenta un ostacolo, in un’opportunità.
L’assertività nella mediazione familiare
‘Assertività’ deriva dal latino ‘asserere’. Vuol dire ‘asserire’ o ‘asserzione’, o ‘affermazione di sé’. E’ una caratteristica del comportamento umano che consiste nella capacità di esprimere in modo chiaro ed efficace emozioni e opinioni, senza offendere né aggredire l’interlocutore. Chi gestisce una coppia in conflitto, durante un divorzio, deve essere assertivo. Significa che ci devono essere delle caratteristiche, che sono:
- giusto equilibrio tra due polarità, che sono il comportamento passivo e il comportamento aggressivo;
- comportamento per cui una persona agisce nel proprio interesse, difendendo il punto di vista senza ansia esagerata, ed esprime sinceramente i sentimenti, difendendo i propri diritti, senza ignorare quegli altrui.
La comunicazione assertiva nella mediazione
Si attua una comunicazione assertiva. Essa è il metodo di interazione con gli altri.
La comunicazione assertiva nella mediazione si fonda sui seguenti elementi:
- comportamento partecipe attivo, e non reattivo;
- atteggiamento responsabile, cioè piena fiducia in sé e negli altri;
- manifestazione di se stessi, per affermare i propri diritti, senza la negazione di quelli altrui, senza ansie o sensi di colpa;
- atteggiamento non censorio, privo di pregiudizi e stereotipi;
- capacità di comunicare i propri sentimenti in maniera chiara e diretta, ma non minacciosa o aggressiva.
Obiettivi dell’assertività
Così, gli obiettivi dell’assertività sono:
- inibire l’ansia;
- favorire la scelta adeguata alla situazione;
- permettere l’inserimento positivo e gratificante nella collettività, attraverso la manifestazione delle proprie doti ed esigenze nel contesto sociale.
Tecniche di comunicazione assertiva nella mediazione
Le tecniche di comunicazione assertiva sono otto:
- apprezzamenti;
- fare richieste;
- darsi/chiedere tempo;
- dire no senza ferire;
- ribadire il futuro;
- esprimere le critiche in modo costruttivo;
- gestire le critiche;
- reagire costruttivamente all’aggressività.
Lo stile assertivo si caratterizza per due aspetti:
- il diritto di essere trattati con rispetto, essere liberi di credere nei propri valori e rispettare i diritti degli altri;
- la responsabilità delle proprie azioni ed accettazione delle conseguenze delle proprie azioni.
Ruolo del terapeuta/mediatore
Il ruolo del mediatore che consente l’attuazione del comportamento assertivo è quello di permettere lo sviluppo e la crescita della fiducia di sé. Come? In due modi:
- espressioni corporali aperte, cordiali e coerenti nei livelli di comunicazione;
- saper ascoltare, dare attenzione, non solo al contenuto razionale, ma anche a quello emotivo, che dare dei feedback.
Assertività Vs Anassertività
In opposizione al comportamento assertivo, ci sono due comportamenti estremi. Essi sono detti ‘anassertivi’. E sono:
- di tipo passivo, reprime i propri desideri arrendendosi ai desideri altrui;
- di tipo aggressivo, impone i propri desideri minimizzando e disconoscendo il valore altrui.
Assertività ed anassertività si trovano lungo un continuum, dove intervengono:
- la situazione specifica;
- il vissuto soggettivo del paziente;
- il tempo di reazione del paziente;
- il tempo di persistenza del comportamento perpetuato.
Come interviene l’assertività nella mediazione?
L’assertività nella mediazione permette di:
- essere specifici, cioè dire cosa è fatto bene e cosa male e cosa si potrebbe migliorare. I coniugi devono seguire uno schema, che corrisponde a dire qual è il problema-dire cosa c’è di sbagliato nella situazione o come fa sentire-come la situazione potrebbe essere modificata;
- offrire una soluzione, quindi la critica è vista come suggerimento per affrontare un problema e far pensare ad alternative, per non creare frustrazione e demotivazione;
- essere presenti, attraverso critiche ed elogi, che sono più efficaci se comunicati faccia a faccia in una comunicazione personale, aperta a chiarimenti;
- essere sensibili, cioè empatici, in sintonia con l’altro.
Conclusioni
Nello stile comunicativo assertivo, spiccano le affermazioni chiare, senza imperativi. I fatti sono diversi dalle opinioni e i suggerimenti non sono colpevolizzanti. Le critiche sono costruttive e le domande vengono poste per capire pensieri e sentimenti altrui. Si propongono proposte di strategie operative di soluzione. Quindi, è comprensibile come l’intervento del mediatore che inserisce l’assertività nella mediazione familiare sia efficace e costruttivo per attivare la comunicazione assertiva nel processo di divorzio.