La Turchia cerca un accordo di libero scambio con la Siria. La mossa arriva nonostante le crescenti critiche alla recente decisione del governo siriano di standardizzare le tariffe, che ha comportato un aumento significativo dei dazi sulle importazioni dalla Turchia.
La Turchia cerca un accordo di libero scambio con la Siria
La Turchia sta cercando di raggiungere un accordo di libero scambio con la Sira, nonostante le crescenti critiche alla recente decisione del governo siriano di standardizzare le tariffe, che ha comportato un aumento significativo dei dazi sulle importazioni dalla Turchia. Nei giorni scorsi, la nuova Autorità generale per i trasporti terrestri e marittimi siriana ha annunciato una tariffa standard che si applicherà a tutti i valichi di frontiera terrestri, marittimi e aerei. Mentre le tariffe su alcuni beni sono state ridotte del 50-60%, le tariffe sulle importazioni in entrata attraverso i valichi di frontiera settentrionali, incluso il valico di Bab al-Hawa con la Turchia, sono aumentate fino al 500%.
Questo aumento ha allarmato commercianti e residenti già alle prese con alti livelli di povertà, poiché molti temono che possa esacerbare le sfide economiche e far salire i prezzi. La decisione del governo siriano ha portato a proteste a Sarmada, un importante centro commerciale nella provincia nord-occidentale di Idlib, poiché i negozianti hanno chiuso i loro negozi per protestare contro i drastici aumenti tariffari.
Il ministero del Commercio turco ha affermato che sono state condotte delle consultazioni in merito ai dazi doganali con la Siria e che, nell’ambito delle discussioni in corso, è previsto un incontro di persona per la prossima settimana. Nella dichiarazione si è anche sottolineato che i due Paesi hanno condiviso la volontà di attuare tra loro “un nuovo e più completo accordo di libero scambio”. Il ministero ha aggiunto che le aziende turche continueranno a contribuire attivamente al processo di ricostruzione in Siria.
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