Cosa sono i CFD?
Un contratto per differenza (CFD) è un prodotto derivato che permette a un compratore di provare a predire il valore di scambio di un asset sottostante senza possedere tale asset. Nello specifico, ogni profitto o perdita è calcolato dal movimento del valore dell’asset tra l’ingresso e l’uscita dello scambio. I trader possono scambiare sugli aumenti o sulle diminuzioni del valore, a seconda della loro predizione del valore dell’asset sottostante al momento della scadenza.
I CFD hanno cominciato a essere utilizzati dal trader istituzionali e dai manager degli hedge fund in Gran Bretagna per coprire l’esposizione alle azioni. A molti investitori, il mercato dei CFD sembra moltissimo il mercato dei future e delle opzioni, con alcune differenze chiave:
- Nessuna data di scadenza sui contratti;
- Il trading viene condotto “over-the-counter”, cioè fuori borsa, con dei broker o degli operatori di mercato specializzati nei CFD;
- Il contratto è normalmente uno a uno con lo strumento sottostante;
- La soglia di ingresso è bassa, con contratti che riguardano anche solo una singola quota;
- Ampia varietà di strumenti sottostanti disponibili, grazie alla facilità di creare nuovi strumenti, e nessun confine agli scambi o di giurisdizione;
- Non disponibile a chi risiede negli Stati Uniti o a Hong Kong.
I CFD sono stati resi disponibili ai trader al dettaglio alla fine degli anni ’90. Le loro caratteristiche li hanno resi rapidamente popolari, cosa amplificata in seguito dalle innovazioni nella tecnologia di trading, che ha permesso ai trader di vedere i prezzi e di condurre transazioni online in tempo reale.
L’espansione mondiale di questi prodotti è stata rapida fin dal 2002, e i broker online di CFD come capex.com, ad esempio, sono ora disponibili online ai trader di molti paesi tra cui Spagna, Regno Unito, Italia e Germania. A causa delle regolamentazioni, il trading di CFD non è consentito in alcuni paesi come ad esempio Stati Uniti e Hong Kong.
Insieme alla proliferazione di nuovi broker, questa esplosione del trading di CFD in tutto il mondo ha anche creato una grande base di utenti per dei servizi correlati. Questo ha a sua volta creato un aumento di controlli e regolamentazione da parte delle autorità. I corpi di regolamentazione hanno riconosciuto l’esigenza di proteggere gli utenti e hanno risposto creando una regolamentazione specifica e imponendo restrizioni sui broker di tutto il mondo, e più nello specifico in Europa.
La regolamentazione sui CFD in Europa
La maggior parte dei broker di CFD che operano in Europa sono regolati dalla CySEC (Cyprus Securities and Exchange Commission). I broker che operano in Gran Bretagna sono regolamentati anche dalla FCA (Financial Conduct Authority) del Regno Unito.
Le regolamentazioni imposte da questi corpi normativi hanno soprattutto lo scopo di aumentare la consapevolezza e la conoscenza dei trader, riducendo la natura ad alto rischio dell’attività di trading e proteggendo i fondi e la privacy dei trader.
Alcune restrizioni imposta dalla CYSEC e dalla FCA per quanto riguarda i trader al dettaglio includono:
- Stretti limiti di leverage per account
- Un margine standard di close-out per account
- Una protezione della bilancia negativa per account – che impedisce ai trader al dettaglio di perdere cifre più alte dei fondi nel loro account di trading
- Il divieto di utilizzo del denaro contante o di altri incentivi che incoraggiano il trading al dettaglio
- Un avviso standardizzato di rischio che informa i clienti potenziali o esistenti dei rischi che esistono nell’attività di trading e che presenta la percentuale di account al dettaglio del broker che presenta delle perdite.
Inoltre i broker di CFD devono soddisfare dei requisiti di capitale e fiscali stringenti, lavorare con istituzioni finanziarie di primo livello e tenere i fondi dei loro clienti in account diversi.
Mentre il trading di CFD continua a espandersi, altre regolamentazioni sono destinate ad apparire, offrendo maggiore protezione ai trader, promuovendo un ambiente di trading corretto e una maggiore fiducia nell’industria.