Eric Fromm nasce il 23 marzo del 1900. In occasione del centoventitreesimo anniversario dalla sua nascita, è importante considerare il suo pensiero. Infatti, egli è un grande utopista che ha denunciato i sistemi totalitari, considerando tali il nazismo e il comunismo, e ha fornito un’indicazione sull’arte di vivere. Come pure, è possibile la riflessione che l’utopia di oggi può essere la realtà di domani.
Chi è Erich Fromm?
Nel centoventitreesimo anniversario della nascita di Erich Fromm, è importante conoscere la sua psicoanalisi interpersonale.
Eric Fromm nasce il 23 marzo del 1900 e muore il 18 marzo 1980. E’ stato psicologo, psicoanalista e filosofo. Durante la sua vita è docente in Germania. E nel 1933, si trasferisce negli USA a causa del nazismo. Le tematiche di fondo che tratta sono la solitudine e la libertà.
Attraverso la ‘psicoanalisi interpersonale’, egli ridefinisce la mente umana, fondandola sul comune modello strutturale delle relazioni.
Egli afferma che ovvero l’uomo ha conquistato la libertà. Però si sente sempre più solo perché si allontana dalla natura. Infatti, in tal modo, rompe i legami fondamentali che gli danno sicurezza. Le soluzioni che pone sono:
- riconoscere la solitudine e cercare dipendenze che coincidono con le sicurezze;
- l’uomo, non sopportando la solitudine, si sottomette.
Il concetto di libertà in Fromm
La libertà di Fromm è la libertà dal determinismo degli impulsi e degli istinti. Esternamente, le persone sembrano sicure, dure. Ma sono fragili, ansiose e dominate dall’insicurezza e dall’impotenza.
Secondo Fromm, esistono due forme di fuga dalla libertà:
- l’autoritarismo, cioè la tendenza alla sottomissione al potere e a farsi dominare dalle ideologie, le cui forme più frequenti sono il ‘masochismo’ e il ‘sadismo’;
- il conformismo, cioè perdere la capacità critica del mondo, seguendo le tendenze.
Fromm evidenzia le dicotomie che l’uomo vive nell’opera “Fuga dalla libertà”, del 1941. Qui, descrive le dicotomie come:
- esistenziali, quando l’uomo è soggetto alle leggi fisiche naturali;
- storiche, quando l’uomo ha tanti mezzi, però non è capace di usarli tutti bene.
Egli considera che in tutte le nazioni c’è una realtà di fondo della solitudine. Dunque, l’uomo si crea i regimi totalitari, da cui ha origine il totalitarismo. Considera che la libertà che l’epoca moderna dà all’uomo procura indipendenza. Come pure ansietà e solitudine. Allora, l’individuo ha due scelte tra cui optare:
- fuggire dal peso della libertà, cercando delle dipendenze
- progredire, realizzandosi come uomo che si fonda sulla sua individualità.
Tematiche della psicologia interpersonale di Erich Fromm nell’anniversario della nascita
Alla luce del suo pensiero, le tematiche che affronta sono:
- il consumismo
- l’amore
- i bisogni.
Le affronta nello specifico di opere scritte.
La tematica del consumismo
L’opera “Avere o essere”, del 1976, vuole essere un’analisi psicologica empirica e sociale sulle modalità dell’avere e dell’essere. Affronta, qui, la tematica del consumismo.
L’avere consiste nel possedere oggetti e si basa sullo spreco e sulla violenza. L’essere si basa sull’amore e sull’impegno. L’uomo moderno è considerato un ingranaggio di una grande macchina burocratica. Per superare questa situazione alienata, c’è una nuova etica dell’uomo. Essa consiste in:
- sicurezza
- dipendenza o distacco
- essere davvero presenti nel luogo in cui ci si trova
- sviluppo della propria capacità di amare
- rinunciare al proprio narcisismo.
La tematica dell’amore
Affronta la tematica dell’amore nel 1963, attraverso l’opera “L’arte di amare”, dove indica che l’amore è l’unica risposta sana alle varie contraddizioni. È un’arte che si apprende dall’impegno incessante. E soprattutto dalla disciplina, dalla concentrazione e pazienza. Come pure da un’adeguata percezione di sé.
La tematica dei bisogni
Affronta la tematica dei bisogni nell’opera del 1955 “Psicoanalisi della società contemporanea”, dove vuole dimostrare che la vita del ventesimo secolo è una fuga dalla libertà. Il legame tra quest’opera e la psicoanalisi consiste nel fatto che le passioni dell’uomo sono legate alla società in cui si vive. Non solo agli istinti. L’uomo rimane estraniato dalla realtà perché si aliena. Diventa sempre più una personalità fittizia. La soluzione che Fromm propone è auspicare una società diversa che mira alla soddisfazione dei bisogni.
I bisogni fondamentali dell’essere umano
Secondo Fromm, i bisogni fondamentali dell’essere umano sono specifici, innati. Quindi, non condizionati dalla società. L’adattamento è un compromesso tra i bisogni interni e le ricchezze della società.
I bisogni fondamentali dell’essere umano sono:
- bisogno di relazione è fondamentale perché è costruttivo per l’uomo. Infatti, porta ad una sana salute psichica;
- bisogno di trascendenza, secondo cui l’uomo ha bisogno di liberarsi dalla passività, che è specifica dell’animale, e di essere un soggetto attivo;
- bisogno di radicamento o di appartenenza, per cui l’uomo sente il bisogno di appartenere che si manifesta attraverso il sentimento di fraternità e solidarietà;
- bisogno di identità personale, dove l’uomo deve distinguersi dagli altri;
- bisogno di un sistema di orientamento, per cui l’uomo ha bisogno di avere una visione armonica della realtà.
L’uomo ha questi bisogni che la società dovrebbe aiutare a soddisfare. Ma per Fromm, questa è una società che ha dato all’uomo delle alienazioni che gli hanno impedito questo sviluppo. Questo tipo di società è definito ‘socialismo comunitario umanistico’. Ci sarebbero pari opportunità per realizzarsi, ma ovviamente è utopico.
Conclusione
La psicoanalisi interpersonale di Erich Fromm, a maggior ragione nell’ anniversario della nascita dell’autore, ha l’importanza di avere evidenziato nuovi legami che l’individuo dovrebbe stabilire con i propri simili. Come pure egli si sofferma sulla considerazione sui comportamenti nevrotici, cioè se la nevrosi sorge quando l’individuo non riesce a sviluppare i suoi bisogni. Inoltre, egli evidenzia un punto focale, cioè che un sano sviluppo si ha quando l’uomo può relazionarsi con gli altri.