A Israele si sente aria di cambiamenti sul fronte cannabis. La polizia e un gruppo di esperti hanno raccomandato la legalizzazione. Poco dopo, la Knesset ( il parlamento israeliano) ha appoggiato la raccomandazione. Il parlamento pubblicherà un rapporto in settimana, con le rispettive correzioni alle leggi attuali. Anche i rappresentanti della polizia israeliana, del ministero della sicurezza pubblica e del ministero della Salute hanno firmato la raccomandazione.
Come avverrà la legalizzazione?
Secondo il rapporto, la vendita e il consumo di cannabis agli israeliani con più di 21 anni diventerà legale. Se la legge passasse, il paese guadagnerebbe miliardi di dollari dai mercati internazionali e nazionali. Soltanto i negozi autorizzati potranno vendere la cannabis e si occuperanno di verificare l’età del consumatore. Per quanto riguarda la coltivazione del raccolto, questa rimarrà probabilmente illegale. La riforma più importante riguarda i prodotti a base di CBD. Questa sostanza è stata rimossa dall’elenco delle sostanze pericolose, dove apparve nel 1973. Gli esperti dicono che dopo la legalizzazione, Israele diventerebbe uno dei più importanti esportatori del bene. Questo mercato varrebbe miliardi di dollari. Pian piano la legalizzazione sta raggiungendo gli Stati di tutto il mondo. In Italia il dibattito è in corso da anni, ma nessuno sembra avere il coraggio di trattare seriamente l’argomento.
La procedura
Ora l’uso della cannabis ad Israele è ancora illegale. Tuttavia, il Ministero della Pubblica Sicurezza ha parzialmente depenalizzato la droga nel 2017. Pian piano le restrizioni si sono allentate sempre di più negli anni. Ad agosto, il ministro della Salute Yuli Edelstein ha abbassato i prezzi della cannabis medica del 50%. In questo modo i medici hanno potuto emettere le proprie prescrizioni con più facilità. Secondo una ricerca, il 27% degli adulti israeliani usa la cannabis. Sia il primo ministro Benjamin Netanyahu che il ministro della Difesa Benny Gantz hanno detto di essere d’accordo con l’iniziativa. Questi hanno affermato in una dichiarazione che la legge dovrebbe essere “un modello responsabile che sarà adatto allo Stato di Israele e alla popolazione israeliana“.