La Moldavia bandisce il partito filo-russo Shor. Il partito ha organizzato numerose proteste contro la presidente Maia Sandu e la sua amministrazione filo-occidentale. Per il governo moldavo, il partito Shor sta cercando in tutti i modi di destabilizzare il Paese per favorire gli interessi della Russia.
La Moldavia bandisce il partito filo-russo Shor
Dopo mesi di proteste, la Moldavia ha bandito il partito filo-russo Shor, guidato Ilan Shor, un uomo d’affari in esilio in Israele accusato dall’Occidente e dal governo moldavo di tentare di destabilizzare il Paese. La decisione della Corte costituzionale ha innescato un divieto immediato e il ministero della giustizia istituirà una commissione speciale per completare tutte le procedure legali per lo scioglimento del partito.
Lo Shor Party è stato creato nel 2016 da un partito noto come Movimento socio-politico “Uguaglianza”. Ha vinto sei seggi nel parlamento da 110 seggi nelle ultime elezioni nazionali del 2021. Dopo che il mese scorso il partito ha vinto le elezioni per la leadership locale nella regione semi-autonoma della Gagauzia, il suo candidato prescelto ha dichiarato che cercherà legami più stretti con Mosca. Il capo del partito, Ilan Shor, è stato condannato in contumacia a 15 anni di carcere ad aprile per uno scandalo bancario da 1 miliardo di dollari e riciclaggio di denaro, e gli sono state imposte sanzioni sia dagli USA che dall’Unione Europea.
Dall’estate dello scorso anno, il partito ha organizzato manifestazioni nella capitale, Chisinau, per chiedere le dimissioni della presidente Maia Sandu e della sua amministrazione filo-occidentale. Sandu ha accusato Shor di aver tentato di minare la candidatura della Moldavia all’UE e di destabilizzare il Paese. Shor ha negato che le proteste facciano parte di una minaccia russa o di tentativi di destabilizzare la Moldova e ha accusato Sandu di aver portato la Moldova alla bancarotta.
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