In una parte remota dell’universo è stata identificata una galassia a spirale, molto simile alla nostra, con una piccola differenza da tutte quelle che conosciamo.
La sua forma spiraliforme e stabile si è completata in un tempo dove, in base alle attuali conoscenze sulla formazione delle galassie, non sarebbe dovuta essere possibile.
Il Disco di Wolfe
La galassia DLA0817g, conosciuta anche come Disco di Wolfe (in onore dell’ormai defunto astrofisico Arthur M.Wolfe che seguì 3 dei 4 autori dello studio sulla nuova galassia), si è stabilizzata nella forma di una galassia matura del suo tipo circa 12 miliardi di anni fa.
A quel tempo, però, tutte le galassie avevano un aspetto decisamente diverso. Infatti, i frequenti scontri che avvenivano tra di esse e il calore generato, davano loro un aspetto caotico e disordinato.
La forma a spirale e stabile di molte galassie si è generata circa 6 miliardi di anni dopo il Big Bang (avvenuto circa 13,8 miliardi di anni fa) in seguito al loro raffreddamento.
Gli scienziati, dunque, si domandano come sia possibile che il Disco di Wolfe abbia avuto l’aspetto di una galassia matura in un periodo in cui tutte le altre erano un ammasso indefinito di stelle, gas e materia oscura.
L’accrescimento a freddo della galassia
La risposta più plausibile sembra quella data dal fenomeno dell’accrescimento a freddo.
In questo scenario una galassia in fase di formazione avrebbe attirato al suo interno gas già abbastanza raffreddato. Così facendo avrebbe accellerato tempi canonici per la formazione di un disco galattico.
Ed è così che si ha una galassia matura in tempi molto più brevi rispetto a quelli necessari per la formazione di una galassia con accrescimento regolato da temperature molto più calde.
Scoperto grazie alla luce di un altro ammasso galattico
Il Disco di Wolfe venne individuato per la prima volta nel 2017 grazie al telescopio ALMA. Ma ciò che ne ha permesso l’individuazione, dato che ammassi galattici così lontani sono difficilmente visibili, è stato il raro allineamento tra un quasar, la galassia in questione e il telescopio.
La luce del quasar, generata dall’attrito tra gas e polveri che cadono in un buco nero, ha attraversato la galassia rendendola visibile.
Gli scienziati sono già alla ricerca di altre galassie con le stesse caratteristiche del Disco di Wolfe. Ritengono più che probabile la presenza di altre galassie come questa.
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