mercoledì, Aprile 16, 2025

La frustrazione e il conflitto

L’individuo, nella realizzazione dei desideri e soddisfazione di bisogni, può trovare un ostacolo che può condurre alla frustrazione, infatti si può creare il conflitto. Questa spinge l’individuo a riorganizzare il suo comportamento. Quando nell’individuo sono presenti contemporaneamente due bisogni che spingono per essere soddisfatti, si determina il conflitto. Ed è complesso fare una scelta.

La frustrazione

La frustrazione e il conflitto sono in stretto rapporto tra loro. La frustrazione è uno stato dell’organismo quando la soddisfazione dei suoi bisogni è ostacolata. Essa può essere originata da:

ambiente fisico, come può essere l’abitazione lontana dal centro urbano, o lo squallore alloggi;

ambiente sociale, ad esempio turni lavorativi di un operaio che non ha possibilità di carriera. Quindi, ha una maggiore frustrazione;

ambiente familiare, come l’adolescente che ha più bisogno di autonomia. L’ostacolo potrebbero essere i genitori;

ambiente personale, come difetti fisici e psichici. Ad esempio, un’ipodotazione intellettiva.

Le reazioni alla frustrazione si distinguono in:

  • adeguate
  • o inadeguate,

a superare realmente l’ostacolo e a raggiungere il fine.

Ad esempio per una donna che non può avere figli, esiste l’ostacolo al soddisfacimento del bisogno di maternità. Può sviluppare, allora, una reazione inadeguata o adeguata. La reazione inadeguata è costituita da aggressività e regressione. La reazione adeguata potrebbe essere adottare un bambino.

Qualora si mettano in atto comportamenti come l’aggressività, quest’ultima tende alla distruzione e non risolve il problema. Inoltre, può essere rivolta contro se stessi.

Reazioni in caso di frustrazione

Si possono sviluppare, in caso di frustrazione, anche reazioni disturbate:

  • regressione, che è durevole;
  • invalidismo, cioè un ritorno ad un modello comportamentale sperimentato vantaggiosamente nell’infanzia;
  • razionalizzazione, quindi il soggetto elabora un’interpretazione della realtà frustrante che ne dà una veste razionale, per renderla accettabile;
  • autismo, così l’individuo si ritira in se stesso, sostituendo la realtà con una immaginata;
  • repressione, ovvero soppressione di un impulso. Quindi, sentimento ritenuto inaccettabile sul piano della coscienza morale;
  • rituali ossessivi, per cui il soggetto è sicuro nei rigidi binari e nelle regole ferree.

Il conflitto

La frustrazione e il conflitto sono legati tra loro. Infatti, desideri, bisogni ed esigenze spesso sono presenti contemporaneamente. Anche se opposti. Ed è proprio la scelta tra questi opposti che crea il conflitto.

Il conflitto, che si può originare dalla frustrazione, è una situazione di antagonismo e di opposizione, che richiede uno sforzo attivo di adattamento .

Il conflitto è una situazione in cui le forze di valore, approssimativamente uguali ma dirette in senso opposto, agiscono simultaneamente sull’individuo.

Ogni conflitto presenta una coesistenza di tendenze verso almeno due forme di comportamento:

tendenze appetitive o attrazione, cioè tendenze rivolte al raggiungimento di un obiettivo;

tendenze avversative o avversione: tendenze volte a evitare eventi indesiderabili.

Modelli di conflitto

Si prospettano quattro possibilità di conflitto:

  • conflitto tra due tendenze appetitive: il soggetto è rivolto al raggiungimento di due obiettivi positivi. Ma la natura della situazione non gli permette che di raggiungerne uno soltanto. E’ il tipo di conflitto più innocuo. Infatti, vi sono solo aspetti positivi. Potrebbe accadere che una volta raggiunto il fine, l’altro obiettivo tralasciato potrà sembrare il migliore. O si esalterà l’obiettivo scelto;
  • conflitto tra una tendenza appetitiva e una avversativa, per cui la situazione presenta caratteristiche positive e negative. Portano lo sviluppo di tendenza di avvicinamento e allontanamento;
  • conflitto tra due tendenze avversative, quindi il soggetto è di fronte a due situazioni negative ed è condotto alla ritirata. Se ciò non è possibile, si possono avere disturbi del comportamento gravi;
  • conflitto tra più tendenze appetitive e avversative: il soggetto si trova in situazioni che evocano più emozioni delle due tendenze contemporaneamente.

Conclusione

L’individuo, nella vita di tutti i giorni, può trovarsi a dover superare ostacoli. Quindi, deve essere in grado di utilizzare strategie per affrontare le emozioni negative ad essi associati. E’ necessario raggiungere la soddisfazione dei bisogni e attuare strategie per affrontare gli ostacoli.

https://www.periodicodaily.com/psicologia-e-culture-della-psicologia/

Donatella Palazzo
Donatella Palazzo
Psicologa individuale, familiare e di coppia, e scrittrice. Sessoanalista (Istituto Italiano di Sessoanalisi e Dinamiche Sessuali). Specialista delle Risorse umane. Progettista in ambito sociale e scolastico. Membro dello Staff della Casa Editrice Noitrè. L'attività comprende, tra l'altro, la valutazione dei contributi di prossima pubblicazione, l'organizzazione degli eventi da presentare al pubblico e altro in ambito culturale.

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