Uno studio pubblicato nel Journal Of Pediatric Gastroenterology and Nutrition ha messo in evidenza come la celiachia non sia una malattia rara come si pensava fino a qualche anno fa bensí si tratta di una malattia molto diffusa che ogni anno colpisce sempre più persone in tutto il mondo. Secondo recenti studi epidemiologici, la celiachia è una delle malattie più frequenti che durano tutta la vita e che colpisce adulti e bambini con una prevalenza nelle donne.
Le cause di questa malattia sembrerebbero dipendere da fattori ambientali dei quali ancora non si conosce esattamente la causa, dalle infezioni intestinali, dalla tipologia della flora batterica intestinale e dai modelli di alimentazione infantile. Nonostante le numerose ricerche e statistiche effettuate, non è possibile stabilire un numero esatto di celiachi nel mondo in quanto le persone che soffrono di questa patologia potrebbero essere più numerose di quello che sembra poiché in molti casi i sintomi non si manifestano chiaramente. In Europa per esempio, è stato calcolato che la celiachia colpisce circa l’1% della popolazione (1% in Italia, 2% in Filandia, 0,2% in Germania, 1% in Spagna…). Anche negli Stati Uniti, in Austraila e in Argentina la frequenza media della celiachia sfiora l’1%.
La celiachia è un’intolleranza permanente al glutine, una sostanza lipoproteica contenuta nel frumento e in alcune varietà di cereali come il farro, la spelta, la segale e l’orzo. L’alimentazione di una persona celiaca si basa sull’assunzione di alimenti freschi come frutta, verdura, legumi, uova e latte escludendo tutti gli alimenti che contengono il glutine (pane, pasta, biscotti, prodotti da forno, derivati dalla farina di grano, ecc…). Oltre a escludere questi alimenti dalla propria dieta, essere celiaco comporta anche altre preoccupazioni come la contaminazione crociata o quella di verificare attentamente tutte le etichette alimentari in modo da escludere la presenza di ogni traccia di glutine, poiché quest’ultimo non è contenuto solo nei prodotti ovvi come il pane, la pasta ma anche in altri alimenti come salumi e carni. Come si può capire, la dieta dei celiachi non è né una scelta né un banale stile di vita bensí un’esigenza per mantenere in buona salute il proprio organismo.
Tuttavia, da anni, si è diffusa la idea che il glutine faccia ingrassare e che per rimanere leggeri, mantenere o addirittura ritrovare il peso forma basti mangiare alimenti senza glutine. Anche se molte persone continuano imperterrite nella loro convinzione, gli esperti della nutrizione hanno smentito questa teoria.
Eliminando prodotti calorici come il pane, la pasta e i dolci per esempio, sicuramente riusciremo a perdere qualche chilo ma indipendentemente dal fatto che questi alimenti contengano il glutine o no. Infatti, non è il glutine a essere responsabile dell’aumento di peso o della non riuscita di una dieta, bensí il modo in cui ci alimentiamo. Le persone infatti si rifiutano di capire che l’unico modo per perdere peso non è eliminare i prodotti che contengono il glutine ma seguire una dieta bilanciata che includa tutte le sostanze nutritive indispensabilli per l’organismo ed escluda tutti quegli alimenti che non sono necessari (snacks, patatine fritte, hamburgers e tutti quegli alimenti che definiamo con il termine di “spazzatura” o “junk food” in inglese). Recenti studi hanno inoltre dimostrato che le persone affette da celiachia assumono più calorie rispetto alle altre persone in quanto gli alimenti senza glutine sono spesso ricchi di grassi e di zuccheri addittivi.
La dieta senza glutine, hanno spiegato gli esperti, non è altro che una moda. Una moda grazie alla quale le industrie alimentari si stanno arricchendo sempre di più commercializzando prodotti con un’etichetta “gluten-free” per evidenziare che questi prodotti sono più salutari e leggeri. Questa è naturalmente solo una strategia di marketing in quanto i prodotti senza glutine, non possiedono nessun vantaggio in più rispetto agli altri alimenti se non quello di permettere ai celiaci di alimentarsi correttamente. I prodotti per celiaci sono infatti molto cari e hanno un prezzo che equivale al doppio o al triplo dei prodotti normali.
I nutrizionisti hanno inoltre precisato che le persone che non sono celiache non dovrebbero seguire una dieta senza glutine in quanto si rischia di non raggiungere un adeguato apporto di carboidrati complessi e di altre sostanze nutritive importanti contenute nei cereali necessarie per la salute dell’organismo. Inoltre hanno avvisato sui pericoli ai quali si va incontro seguendo questo tipo di dieta. Escludere totalmente il glutine dalla dieta delle persone non celiache aumenta il rischio di avvelenamento dovuto all’esposizione a metalli tossici e pesanti come il mercurio e l’arsenico, responsabili di patologie cardiovascolari, neurologiche, il cancro.
Il glutine, concludono gli esperti, non è certamente una sostanza da sottovalutare in quanto la sua assunzione incontrollata può causare disturbi alla tiroide, l’aumento di peso, la psoriasi e il danneggiamento delle pareti intestinali. Tuttavia escludere totalmente questa sostanza dalla nostra alimentazione è uno sbaglio che potrebbe influenzare negativamente la nostra salute.
Seguire una dieta bilanciata è l’unico modo quindi per mantenersi sani e in forma.