La notizia arriva dalla Cina e nel 2021 lascia poche speranze alla crescita umana. Song Ta, “l’artista”, ha realizzato un video di 7 ore dove riprende e classifica delle donne probabilmente ignare di tutto. Esplode l’indignazione sui social e la galleria è costretta a ritirare “l’opera” e a chiedere scusa.
La storia della classifica delle donne
È difficile non scrivere artista e opera tra virgolette perché quanto è accaduto è sconcertante nel ventunesimo secolo. Però, andando a scoprire la storia di questa mostra, non possiamo che notare una lieve luce infondo al tunnel. Il video viene girato nel 2021 da Song Ta nel suo campus universitario. Per essere sicuro che l’opera varcherà i confini nazionali, l’artista “guardone” la battezza con due nomi. Uno inglese, -Uglier and Uglier- (sempre più brutte) e uno cinese, -Jiaohua- (fiori di campus). Sostiene che sia stato girato in presenza di una ragazza, per renderlo “meno inquietante”. Ma poi, oggi, sulla brochure della mostra si legge che l’artista ha prodotto il video mentre “registrava casualmente le ragazze che passavano”. Alla fine sono circa 5000 le ragazze intrappolate dall’obiettivo di Song Ta e, giusto per dare un tocco più misogino, ne ha creato una classifica dalla più bella alla più brutta. Sicuramente neanche Brad Pitt avrebbe tanta arroganza. La parte più oscura è che questo video, esposto poi in una galleria d’arte, è passato quasi inosservato. Fino ad oggi.
La notizia del giorno
Finalmente però l’indifferenza è calata e l’indignazione ha preso il sopravvento. Ciò che circa 10 anni fa è stato fatto passare come un’opera d’arte, oggi suscita finalmente le reazioni che normalmente dovrebbe far scaturire in ognuno di noi. I social si sono scagliati contro questa mostra, l’opinione pubblica ha preso posizione in difesa del rispetto delle persone che non sono solo oggetti da giudicare. La galleria che ha esposto il video di sette ore ha ritirato l’opera e si è scusata. C’è chi chiede il licenziamento del curatore della mostra data la sua inabilità nel distinguer l’arte dalla spazzatura. L’OCAT Shangai ha espresso le proprie scuse per la scelta espositiva fatta e che coglie l’occasione per imparare la lezione e migliorare. La faccenda però non sembra si risolverà con delle semplici scuse. Il giurista Zhang Bo spiega che si sta valutando anche una violazione dei diritti. Al momento si cerca di capire se le ragazze inserite nella classifica delle donne siano a conoscenza della loro presenza nel video. Le ragazze che si dovessero riconoscere nel video potrebbero chiedere la rimozione della loro figura e un risarcimento all’artista. Nel frattempo la galleria d’arte chiude per “riorganizzazione interna”. Le polemiche nate hanno finalmente alzato un polverone visibile in tutto il mondo. Speriamo che siano davvero una piccola crescita per tutti, una lotta al rispetto reciproco e alla libertà di essere, senza giudizi non richiesti, chi siamo.