La Cina testa con successo il sistema di difesa antimissile a metà rotta. Il test gli permette di aumentare la capacità di sopravvivenza del suo arsenale nucleare terrestre contro le minacce nucleari di USA e India.
La Cina testa con successo il sistema di difesa antimissile a metà rotta
La Cina ha testato ancora una volta la sua capacità di intercettazione missilistica a metà rotta, aumentando la capacità di sopravvivenza del suo arsenale nucleare terrestre contro le minacce nucleari di USA e India. Questo mese, secondo quanto riferito dall’Associated Press, il Ministero della Difesa cinese ha annunciato di aver effettuato con successo un test di intercettazione missilistica a metà rotta, dimostrando la sua capacità di abbattere missili balistici dallo spazio. Secondo quanto riferito, il test ha avuto luogo in territorio cinese e non era diretto a nessun altro paese, sebbene non abbia specificato se l’obiettivo è stato colpito, quanti missili intercettori sono stati lanciati e dove sono atterrati. Nel test, la Cina potrebbe aver usato il suo intercettore missilistico HQ-19, che è simile al Terminal High Altitude Area Defense (THAAD) degli USA.
Non era la prima volta che la Cina testava le sue difese missilistiche. Lo scorso ottobre, Asia Times ha riportato il successo del test di intercettazione a terra della Cina, con il Ministero della Difesa cinese che ha sottolineato che era difensivo e non mirato a nessun paese. Il test potrebbe anche essere in linea con gli sforzi della Cina per aumentare la sopravvivenza del suo arsenale nucleare terrestre, che potrebbe fungere da “spugna missilistica” per allontanare i missili in arrivo dalle aree popolate e costringere un avversario a lanciare più missili per un attacco riuscito. Inoltre, l’arsenale terrestre della Cina le assicura una capacità di primo attacco, nonostante la sua politica di “non primo utilizzo” di lunga data.
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