La Cina rimprovera l’Italia per le dure critiche alla Belt and Road (BRI). Pechino ha affermato che le recenti critiche del governo Meloni alla BRI non sono altro che un tentativo di interrompere la cooperazione e creare divisioni.
La Cina rimprovera l’Italia: cos’è successo?
La Cina ha puntato il dito contro “alcune forze” all’interno del governo italiano che, a suo dire, hanno politicizzato la Belt and Road (BRI). In una dichiarazione, il ministero degli Esteri cinese ha affermato di ritenere che le recenti critiche di Roma sui suoi legami con la BRI siano un tentativo di “interrompere la cooperazione e creare divisioni”. Ha quindi avvertito che il “clamore malizioso” creato dal governo di estrema destra italiano “va contro la tendenza della storia e danneggerà gli altri senza beneficiare se stessi”. Il ministero cinese ha poi criticato il ministro della Difesa italiano Guido Crosetto per aver affermato che la decisione dell’Italia di aderire alla BRI è stato un “atto improvvisato e atroce”.
Qual è il coinvolgimento dell’Italia nella BRI?
Nel 2019, l’Italia è diventata la prima e finora unica nazione del G7 ad aderire alla BRI, firmando un totale di 29 accordi, per un valore di 2,8 miliardi di dollari. Il presidente cinese Xi Jinping si era recato in Italia per firmare l’accordo con l’allora primo ministro Giuseppe Conte. Con l’arrivo del nuovo governo guidato da Giorgia Meloni, l’Italia ha annunciato la sua intenzione di uscire dall’accordo. Meloni ha comunicato la possibile uscita dalla BRI anche al presidente americano Joe Biden. Durante un’intervista a Fox News, Meloni ha detto che il suo governo prenderà una decisione sulla BRI entro dicembre. Il governo italiano ha però sottolineato che vuole mantener rapporti “amichevoli” con Pechino.
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