La Cina ha presentato contributi aggiornati a livello nazionale (NDC) per combattere il cambiamento climatico- In questo modo la Cina aggiorna piano sul clima rafforzando formalmente gli impegni di riduzione delle emissioni principali ma non offrendo nulla di nuovo in vista dei principali colloqui sul clima a Glasgow.
Cosa dicono i documenti che dimostrano che la Cina aggiorna piano sul clima?
I documenti di presentazione, pubblicati sul sito web della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC), hanno mostrato che la Cina mira a vedere il suo picco di emissioni di anidride carbonica prima del 2030 e a diventare carbon neutral prima del 2060, consacrando i precedenti impegni assunti dal presidente Xi Jinping. La Cina, il più grande produttore mondiale di gas serra, ha anche formalizzato l’impegno ad aumentare la quota di combustibili non fossili nel suo consumo di energia primaria al 25% entro il 2030, superiore a un precedente impegno del 20%, e ad aumentare la capacità di energia eolica e solare a più di 1.200 gigawatt. Gli NDC sono piani nazionali non vincolanti sul cambiamento climatico che devono essere presentati regolarmente alle Nazioni Unite come parte dell’accordo di Parigi del 2015, con i paesi che dovrebbero “aumentare l’ambizione” se sono in grado di farlo.
Il commento e le reazioni
Alcuni esperti speravano in qualcosa di più dalla Cina, tuttavia, in vista della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici a Glasgow, nota come COP26, che inizierà domenica. Un funzionario del governo cinese ha affermato questa settimana che la priorità principale di Glasgow era quella di istituire un fondo di 100 miliardi di dollari all’anno che i paesi più ricchi pagheranno per il mondo in via di sviluppo per aiutare a mitigare i rischi climatici. Li Shuo, consigliere politico di Greenpeace China, ha affermato che la mancanza di nuovi impegni da parte di Pechino “getta un’ombra sullo sforzo globale per il clima”. “Alla luce delle incertezze economiche interne, il paese sembra riluttante ad abbracciare obiettivi a breve termine più forti e ha perso l’opportunità di dimostrare ambizione“, ha detto Li nei commenti via e-mail. La Cina è attualmente alle prese con la peggiore carenza di elettricità degli ultimi anni e ha chiesto ai minatori di aumentare la produzione di carbone per rifornire le centrali elettriche. Si basa sulla produzione di energia elettrica a carbone, uno dei principali responsabili delle emissioni di carbonio, per quasi il 60% della sua elettricità. “Sei anni dopo l’accordo di Parigi, la scelta della Cina incarna la mancanza di determinazione a intensificare l’azione per il clima in alcune delle principali economie”, ha affermato Li.