Dopo nove mesi dalla formazione di un nuovo governo, la Bulgaria entra nuovamente in crisi politica ed è costretta a tornare alle urne per la sesta volta in tre anni. Le elezioni si terranno il 9 giugno in concomitanza con il rinnovo del Parlamento europeo.
La Bulgaria torna alle urne
La Bulgaria tornerà alle urne per la sesta volta in tre anni. A seguito del fallimento dei conservatori di GERB e dei liberali di PP nel negoziare il rimpasto di governo programmato, i bulgari torneranno alle urne in concomitanza delle elezioni europee il 9 giugno sperando nella formazione di una maggioranza sufficientemente solida all’Assemblea Nazionale per garantire finalmente la nascita di un governo capace di finire la legislazione. In attesa delle elezioni, il capo della Corte dei Conti di Sofia, Dimităr Glavčev, ha prestato giuramento come primo ministro ad interim per guidare il Paese alle urne.
L’ennesima crisi di governo ha avuto origine dalle dimissioni del primo ministro Nikolai Denkov per onorare il patto del governo del maggio 2023 tra i conservatori e i liberali, che aveva sancito la rotazione di nove mesi tra il leader del GERB Maryina Gabriel e quello dei liberali Nikolai Denkov. Dopo le dimissioni di Denkov, sono seguito 20 giorni di tensioni fra le due forze di governo a causa delle visioni opposte sul proseguimento degli altri nove mesi di alleanza.
Per i conservatori era necessario un rimpasto consistente del governo, mentre per i liberali la rotazione si sarebbe dovuta limitare al ruolo di primo ministro e di vicepremier/ministro degli Esteri, e quindi solo tra Denkov e Gabriel. Così gli 11 membri dell’esecutivo uscente si sono rifiutati di entrare nel nuovo gabinetto Gabriel e, a sua volta, il GERB ha tagliato i contatti per una soluzione di compromesso. In un’intervista la Financial Times, Denkov ha puntato il dito contro il legame tra corruzione e interferenze russe.
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