
Al tempo del Covid19, la massima raccomandazione che ci viene fatta è quella di stare a casa ed evitare qualsiasi spostamento non giustificato. Sono norme e divieti che ormai sentiamo da settimane o mesi addirittura…
Come noi anche l’arte sembra barricata fra le mura di casa, costretta a guardare la bellezza del mondo da dietro un vetro.
Questo sarà proprio il filo conduttore di una serie di articoli; una rubrica d’arte, costituita proprio da quelle tele, da cui sembra possibile <<affacciarsi>>.
In copertina: Karen Hollingsworth

L’ambientazione preferita da Karen è proprio l’interno, una stanza e ciò che può contenere; come il grande Picasso dividiamo la sua carriera in due periodi, il primo dal 2005 al 2008 e il secondo dal 2008 al 2019, ultima data dei suoi archivi presenti sul web. Ai suoi <<Windowscape>>, si alternano tele dallo sfondo scuro, nero…tele che ricordano un po’ quelle del Caravaggio, in cui la luce irrompe all’interno del quadro come fosse luce Divina. Il colore tenebroso viene interrotto da oggetti della vita quotidiana, che diventano vere star dell’opera; i soggetti rappresentati sono: libri, sedie, buste della spesa e frutta…

Aveva iniziato lasciando proprio quelle finestre chiuse, lasciando tutto al suo posto…concentrandosi sulla perfetta armonia degli elementi, che compongono la composizione. Poi però, succede qualcosa… <<un lampo di genio>>, come direbbero alcuni, ma è proprio in questo istante che l’artista sconvolge la sua compostezza. Tutto per un colpo di vento. La finestra che solitamente stava chiusa, adesso aveva generato dinamismo, grazie al vento che da essa entrava, perchè aperta…come una sorta di liberazione. Un libro che si sfoglia al vento, delle tende che danzano, la morbidezza e il candore delle lenzuola bianche, non erano mai state così palpabili. L’intera opera sprofonda in una dolcezza infinita. La stessa Karen afferma che, quando parte per le vacanze sceglie sempre con cura i posti in cui pernotterà ed è proprio in quelle stanze che cerca il suo <<potenziale pittorico>> per una nuova opera. Alle opere successive si aggiunge un’altra componente surreale, gli animali della savana. Non è insolito per Karen, far spuntare delle giraffe sulla spiaggia, che ovviamente ancora una volta osserveremo dalla finestra.
un dipinto ha successo, se vorrei trovarmi lì