Proteste a Nairobi, in Kenya, contro il carovita e l’aumento delle tasse. Le proteste sono state indette dall’opposizione, guidata da Raila Odinga, che punta il dito contro l’attuale amministrazione del presidente William Ruto. Chiese e gruppi per i diritti civili chiedono a Ruto e Odinga di risolvere le loro divergenze attraverso il dialogo e sospendere le proteste.
Proteste in Kenya
Proteste e tensioni a Nairobi, in Kenya, dove la popolazione da diversi giorni scende in piazza a manifestare contro il carovita. Le proteste sono state indette dall’opposizione, guidata da Raila Odinga, che ha puntato il dito contro gli aumenti delle tasse approvati dal governo del presidente William Ruto. Le autorità hanno annunciato la chiusura delle scuole, delle attività commerciali e lo stop dei mezzi pubblici. Per le strade la polizia è schierata in assetto antisommossa.
Nel quartiere Kibera di Nairobi resta alta la tensione dopo che 100 manifestanti hanno lanciato pietre contro la polizia e hanno bruciato pneumatici. La polizia ha risposto lanciando gas lacrimogeni. Il quotidiano Nation ha riferito che la polizia ha arrestato sospetti manifestanti a Homa Bay, nell’ovest del paese. Un altro canale locale, Kenya Television Network, ha riferito che tre manifestanti sono stati ricoverati in ospedale a Migori, vicino al confine con la Tanzania. Due round di proteste all’inizio di questo mese sono sfociati nella violenza quando la polizia ha sparato gas lacrimogeni, e in alcuni casi proiettili veri, contro la folla. Almeno 15 persone sono state uccise e centinaia sono state arrestate.
Perché si protesta in Kenya?
L’opposizione del Kenya ha chiesto le proteste in parte a causa degli aumenti delle tasse approvati il mese scorso dal governo. Sotto il governo del presidente Ruto, che è stato eletto lo scorso agosto con la promessa di difendere i poveri, il paese ha visto il prezzo dei prodotti di base salire a dismisura. Il governo ha giustificato l’aumento delle tasse affermando che i prelievi sul carburante e sulle abitazioni, che dovrebbero aumentare di altri 200 miliardi di scellini all’anno, sono necessari per aiutare a far fronte ai crescenti rimborsi del debito e per finanziare iniziative per la creazione di posti di lavoro. Opiyo Wandayi, il leader di minoranza del parlamento, ha detto ad Al Jazeera che gli aumenti delle tasse sono un “piano per sovraccaricare i kenioti che sono già oppressi” e ha affermato che le possibilità di dialogo con il governo sono molto scarse.
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