mercoledì, Aprile 16, 2025

Jimmy Lai: destinato al carcere per la sua ribellione

Jimmy Lai ed altri sei attivisti sono colpevoli del ruolo di primo piano avuto nelle proteste pacifiche di agosto 2019. Proteste che hanno visto la partecipazione di 1 milione e 700000 persone.

Quali sono le accuse per Jimmy Lai &Co?

Gli attivisti sarebbero colpevoli di aver organizzato una delle più grandi manifestazioni pro democrazia del 18 agosto 2019. La marcia di protesta si era tenuta contro i presunti abusi di potere della polizia nell’agosto del 2019 e per chiedere il ritiro della legge sull’estradizione. Gli imputati, ora, rischiano sino a cinque anni di carcere. La sentenza verrà pronunciata il 16 aprile. Dopo che gli avvocati avranno presentato le richieste per un’attenuazione della condanna.


Il primo arresto del magnate dei media


Chi sono gli altri attivisti?

Tra gli attivisti più celebri ci sono Jimmy Lai, il magnate dei media, e Martin Lee, il padre della democrazia. Insieme due, al processo di West Kowloon, vi erano il veterano attivista Lee Cheuk-yan, l’ex presidente del Partito Democratico Albert Ho, l’avvocato Margaret Ng, l’attivista Leung Kwok-hung (Capelli lunghi) e l’ex legislatore Cyd Ho. Quest’ultimi hanno negato le accuse nei loro confronti. La giudice Amanda Jane Woodcook ha rigettato l’argomentazione della difesa secondo cui le pene sarebbero troppo severe dicendo, secondo quanto riportato da Hong Kong Free Press, che non è compito del tribunale decidere se la pena è sproporzionata, a meno che gli imputati non suggeriscano che la decisione presa dalla corte sia un abuso di potere della corte stessa.

Mancata cauzione per Jimmy Lai e Long Hair

Woodcock ha concesso la libertà su cauzione a cinque imputati su sette, ma ha modificato le condizioni per impedire loro di lasciare la città Hong Kong. È stato quindi ordinato loro di consegnare tutti i passaporti. Lai e Leung Kwok-hung (Long Hair) sono stati rinviati alla custodia cautelare in attesa di giudizio. Lai è stato, così, riportato in prigione, e non rilasciato su cauzione, poiché già detenuto per altre accuse relative alla sua schietta opposizione alla repressione cinese dell’ex colonia britannica. Infatti, Lai fu incarcerato per la prima volta nell’agosto 2020. Ed accusato di collusione con potenze straniere secondo la nuova legge per la sicurezza nazionale di luglio 2020. Ora è di nuovo dietro le sbarre sino alla sua prossima udienza il 16 aprile quando sarà stabilita la pena per gli accusati.


Nuova legge elettorale ad Hong Kong


Le dichiarazioni post-udienza

Priscilla Lam, per l’accusa, ha detto che: il tribunale deve inviare un messaggio deterrente al pubblico e che il mantenimento della legge e dell’ordine è importante. Lee Cheuk-yan, ex legislatore uscendo dal tribunale nel distretto di Wanchai, Lee Cheuk-yan ha detto che, nonostante si sia dichiarato colpevole, lui e gli altri sono orgogliosi delle proprie azioni:

“Oggi ci dichiariamo colpevoli delle accuse, ma non abbiamo fatto nulla di male. Questo è un atto di disobbedienza civile. Vogliamo rivendicare il nostro diritto alla manifestazione, affermiamo il diritto delle persone di uscire per marciare. E crediamo che la storia ci assolverà, perché crediamo che qualsiasi progresso politico, e il progresso dei diritti delle persone debbano essere rivendicati dalle persone esercitando i loro diritti uscendo a marciare”.

La legge per la sicurezza nazionale

La legge sulla sicurezza nazionale concede ai giudici la libertà di negare la cauzione a meno che non siano convinti che l’imputato non commetterà più il crimine di cui sono giudicati colpevoli. I governi di Hong Kong e Pechino stanno perseguendo le figure dell’opposizione per esercitare un maggiore controllo sul territorio cinese ancora semi-autonomo. La nuova legge a Hong Kong ha introdotto il reato di incitamento al separatismo e al terrorismo. Si tratta di una normativa sulla sicurezza nazionale. La Legge, approvata il 30 giugno 2020, si impegnava a punire chiunque compia atti di “sovversione, secessione e sedizione” oltre che “attività terroristiche”. Molti temevano che la Cina avrebbe utilizzato la legge per arrestare gli oppositori, e così è stato. Secondo l’organizzazione Civil Human Rights Front gli arresti al 28 febbraio 2021 sono arrivati a 831. Concludo con una frase di Jimmy Lai di un intervista al Guardian del 15 agosto del 2020: il tempo è la nostra arma, non la violenza.

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