Jim Jordan non riesce ad ottenere la carica di speaker della Camera USA al primo scrutinio. Atteso per oggi un secondo scrutinio. La Camera USA non ha più alcun speaker da quando Kevin McCarthy è stato estromesso due settimane fa. Senza uno speaker, la Camera non è in grado di approvare alcun disegno di legge o approvare le richieste di aiuti di emergenza della Casa Bianca. Ciò include anche un potenziale aiuto per Israele contro Hamas.
Fallisce l’elezione di Jim Jordan a speaker della Camera USA
I repubblicani alla Camera stanno lottando per eleggere il nuovo speaker. Dopo la fallita elezione del rappresentate della Louisiana Steve Scalise della scorsa settimana, ora anche l’elezione del rappresentante dell’Ohio Jim Jordan sembra naufragare. Nel primo scrutinio, venti repubblicani hanno votato contro l’elezione di Jordan. Jordan ha ottenuto 200 voti, ma gliene servono 217 per assicurarsi la carica a speaker. I GOP hanno così deciso di rimandare il secondo scrutinio, che dovrebbe tenersi oggi alle ore 11:00 ora locale.
Jordan ha promesso di “continuare a lavorare” e ha espresso la fiducia che alla fine ne uscirà vittorioso. “Stiamo facendo progressi. Mi sento bene. Continueremo ad andare avanti”, ha detto. Jordan e il suo team non hanno dato segnali che indicassero che stessero pensando di fare marcia indietro, ma un membro del Senato ha ipotizzato che se Jordan non fosse riuscito a cambiare rapidamente le cose, sarebbe stato in grossi guai. Il senatore dell’Oklahoma Markwayne Mullin ha detto che la performance di Jordan alla Camera è stata “peggiore del previsto” e che se più persone voteranno contro Jordan al secondo scrutinio per lui sarà la fine.
Nuovi sfidanti
Nuovi sfidanti repubblicani potrebbero emergere se Jordan non otterrà sostegno. Ta questi vi sono Patrick McHenry, che sta temporaneamente occupando la poltrona di relatore, e il repubblicano n. 3 della Camera Tom Emmer.
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