Israele ha approvato maggiori insediamenti nella Cisgiordania occupata, nonostante la continua opposizione degli USA. Washington vede tale espansione come un ostacolo significativo al raggiungimento della pace con i palestinesi.
Israele approva maggiori insediamenti nella Cisgiordania occupata
Il governo israeliano ha approvato un piano per l’espansione degli insediamenti nella Cisgiordania occupata. Il governo ha anche conferito ampi poteri al ministro delle finanze Bezalel Smotrich, esponente di estrema destra pro-coloni, per accelerare la costruzione degli insediamenti illegali, aggirando le misure in vigore da 27 anni. “Continueremo a sviluppare il progetto di insediamento e rafforzeremo il controllo israeliano del territorio”, ha detto Smotrich dopo aver ottenuto l’incarico. I nuovi piani prevedono l’approvazione di 4.560 unità abitative in varie aree della Cisgiordania.
Varie fazioni hanno espresso profonda preoccupazione per il fatto che l’intera Cisgiordania possa presto finire sotto il controllo israeliano. “Approvare l’attività di insediamento è una pericolosa escalation per completare l’annessione della Cisgiordania”, ha affermato il ministero degli Esteri palestinese. Hamas ha invece detto che la decisione del governo israeliano non farà altro che intensificare le tensioni nella regione, mentre Fatah ha avvertito che “i coloni saranno rimossi dalla Cisgiordania così come sono stati rimossi dalla Striscia di Gaza”. L’Autorità palestinese ha dichiarato che boicotterà una riunione del Comitato economico congiunto con Israele.
Gli USA contrari a nuovi insediamenti
La decisione del governo israeliano è stata criticata anche dagli USA. Washington si è detta “profondamente turbata” dal piano di espansione degli insediamenti e dalle segnalazioni di modifiche ai processi di pianificazione e approvazione degli insediamenti. “Gli USA si oppongono a tali azioni unilaterali che rendono più difficile il raggiungimento di una soluzione a due stati e sono un ostacolo alla pace”, ha affermato il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller. “Chiediamo al governo di Israele di adempiere agli impegni presi ad Aqaba, in Giordania e a Sharm El Sheikh, in Egitto e di tornare al dialogo volto alla riduzione dell’escalation”, ha aggiunto.
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