L’Islanda ha un nuovo governo filo-europeo. L’Alleanza socialdemocratica guiderà il nuovo governo islandese. Previsto un referendum per aderire all’UE.
L’Islanda e il nuovo governo filo-europeo
Dopo le ultime elezioni parlamentari, che si sono svolte il 30 novembre, l’Islanda ha subito un cambiamento politico significativo. Le elezioni sono state infatti vinte dall’Alleanza socialdemocratica, che ha ottenuto il 20,8% dei voti, assicurandosi 15 dei 63 seggi nell’Althing, il parlamento islandese. Il risultato ha segnato una sconfitta storica per i conservatori, che hanno ottenuto il 19,4% dei voti e 14 seggi. Il nuovo governo islandese sarà così guidato dall’Alleanza socialdemocratica, guidata da Kristrún Frostadóttir, che a 36 anni diventa il più giovane primo ministro nella storia del Paese. L’Alleanza Socialdemocratica ha infatti formato una coalizione con il Partito riformista (Viðreisn), che ha ottenuto il 15,8% dei voti e 11 seggi, e il Partito popolare (Flokkur fólksins), che ha ottenuto il 13,8% dei voti e 10 seggi. Questa coalizione, soprannominate le “valchirie” perché i leader dei tre partiti sono donne, controlla 36 dei 63 seggi del Parlamento.
Il cambiamento di leadership indicano che l’Islanda vuole ora prestare particolare attenzione all’integrazione europea e alla modernizzazione economica. L’Islanda ha presentato domanda di adesione all’UE nel 2009, ma i negoziati sono stati sospesi nel 2013 e si è formalmente ritirato nel 2015. La potenziale adesione è stata una questione controversa, soprattutto a causa delle preoccupazioni sulla sovranità sulla pesca e sulle politiche agricole. Il nuovo governo, con il suo approccio europeista, cerca di rilanciare questo dibattito e consentire ai cittadini di prendere una decisione informata attraverso il referendum proposto.
L’agenda del nuovo governo
Il nuovo governo ha fissato un’agenda incentrata soprattutto sulla riduzione dell’inflazione e dei tassi di interesse attuando politiche economiche volte a stabilizzare l’economia e ad alleggerire l’onere finanziario sui cittadini. Sarà incentrata anche sull’efficienza amministrativa: il governo cercherà di ridurre i costi amministrativi riducendo il numero dei ministeri, ottimizzando così le operazioni del governo. Infine, l’agenda è incentrata sull’adesione all’UE, attraverso un referendum che dovrebbe svolgersi prima del 2027. Inoltre, verrà istituito un gruppo di esperti indipendenti per valutare i vantaggi e gli svantaggi dell’adozione dell’euro al posto della corona islandese.
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