Stanno venendo fuori tutte le atrocità commesse dall’ISIS negli ultimi 10 anni, tra cui il genocidio della minoranza etnica curda yazida. Le Nazioni Unite hanno trovato documenti che attestano le atrocità perpetrate dall’ISIS In Iraq nel 2014. Proprio lunedì scorso al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ne ha parlato il consigliere speciale Karim Khan, a capo della squadra investigativa UNITAD. Questa squadra indaga sui crimini dell’ISIS e il consigliere ha presentato documentazioni che comprovano quanto le indagini stanno portando alla luce. Ormai la parola ISIS si accosta troppo spesso a termini terribili, certamente genocidio è il peggiore.
Cosa è emerso dalle indagini di UNITAD?
Si è accertato che l’ISIS ha commesso genocidio contro gli yazidi, avendo sviluppato e perfezionato armi chimiche e gas “mostarda”, già nel 2014. Oggi chissa cosa sono in grado di fare! Come ha fatto presente Khan sono emersi fatti nuovi che hanno accertato che l’ISIS si è macchiata anche della tortura e uccisione di massa di cadetti e personale dell’Accademia area di Tikrit, in maggior parte di etnia sciita. I fatti risalgono sempre al 2014 nel mese di giugno. Tra i documenti allegati a queste indagini esiste un video, ha sempre ricordato il consigliere speciale alle Nazioni Unite, dove il gruppo armato mostra uccisioni pubbliche e incita allo sterminio degli sciiti. Il video in questione fu pubblicato nel 2015.
UNITAD: squadra che indaga contro i crimini dell’ISIS e la follia del genocidio
Nel 2017 si rese necessario instituire questa squadra. Il consiglio di sicurezza dell’Onu votò all’unanimità per poter avere strumenti ulteriori e prove di varia natura per aiutare l’Iraq. Il lavoro della squadra ha contribuito a raccogliere prove forensi e dati digitali. Inoltre, si è potuto digitalizzare tutte le prove raccolte negli anni creando un database inserendo i membri chiave dell’ISIS e le loro attività. Per il consigliere Khan avere le prove che l’ISIS abbia commesso un genocidio contro gli yazidi è una svolta. Questo è un momento importante e fondamantale per la squadra che lavora incessantemente.
L’ultimatum dell’ISIS agli yazidi
“La conversione o la morte”. Questo è praticamente l’ultimatum che lo stato islamico ha dato alla minoranza etnica. Le atrocità perpetuate nei confronti di questa popolazione sono inimmaginabili. E dove la vita è stata risparmiata i crimini sono estesi e perdurano nel tempo: violenze sulle donne, bambini rapiti e costretti a diventare assassini dell’ISIS. Anche in questi casi la morte è sempre la fine della storia per gli yazidi e a volte è una liberazione.
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ISIS e genocidio yazidi: quando la religione uccide
L’odio che si trasforma in genocidio nasce dalla religione professata dagli yazidi che l’ISIS non tollera. In totale questa minoranza etnica, originari del nord-ovest dell’Iraq sono circa 550.000. La fede religiosa di questo gruppo etnico è una delle più antiche del pianeta. Difatti è un forte sincretismo religioso nato da elementi di vari culti tra cui lo zoroastrismo, l’ebraismo, il cristianesimo, l’islam e il sufismo. La fede degli yazidi li ha portati nel corso dei secoli ad essere discriminati. In questo secolo l’ISIS ne ha causato il genocidio.
Karim Khan è fiducioso
Il prossimo 15 giugno Karim Khan sarà eletto procuratore capo presso la Corte penale internazionale. Egli si dice fiducioso che entro la fine dell’anno in corso, con le indagini che proseguono spedite UNITAD sarà in grado di produrre le prove per tutti i crimini che l’ISIS ha commesso contro le minoranze cristiane, kaka’i, shabak, turkmene sciite e sunnite in Iraq. Il passo successivo sarà istruire i processi contro i responsabili di questi crimini atroci. Khan auspica che i legislatori iracheni prendano in considerazione di perseguire su base giuridica i membri dell’ISIS. Intanto il futuro procuratore capo ha accolto con favore la legge presentata al parlamento nella regione del Kurdistan iracheno che prevede di instituire un tribunale che tratti i crimini commessi dall’ISIS. Crimini che sono contro l’umanità intera.