L’economia dell’Iran è sostenuta dalle spedizioni di petrolio verso la Cina. Tuttavia, queste spedizioni che vengono effettuate attraverso “flotte oscure” per eludere le sanzioni internazionali non basteranno per evitare l’aumento del deficit.
Da cosa è sostenuta l’economia dell’Iran?
L’economia iraniana è sostenuta dalle spedizioni di petrolio verso la Cina attraverso una “flotta oscura”. La flotta è cresciuta costantemente negli ultimi cinque anni, consegnando greggio iraniano alla Cina mentre i due paesi lavorano di concerto per eludere le sanzioni internazionali che prendono di mira le redditizie esportazioni di petrolio di Teheran. Ma se da un lato il commercio clandestino ha sostenuto il bilancio dell’Iran, dall’altro comporta costi e rischi enormi per Teheran.
Secondo una ricerca condotta dall’unità di analisi dei dati di RFE/RL, l’Iran concede alla Cina un forte sconto per ritirare il suo petrolio vietato, togliendo dal 12 al 15% di sconto sul prezzo di ciascun barile per rendere conveniente per Pechino assumersi la responsabilità di evitare le sanzioni. Tuttavia, il 30% delle potenziali entrare petrolifere dell’Iran sono sprecate a causa dei costi per le operazioni da nave a nave per scaricare il petrolio, intermediari, trasferimenti di denaro nascosto e cambio di marchio del petrolio per mascherare la sua origine iraniana e far sembrare che provenga da un paese terzo.
Il petrolio non salva l’economia iraniana
L’Iran ha sostenuto che le entrate petrolifere avevano contribuito a una bilancia commerciale positiva per i primi otto mesi dell’anno. Ma il settore del petrolio e del gas, di gran lunga la parte più importante dell’economia iraniana, non sarà sufficiente a salvare l’attuale bilancio di circa 45 miliardi di dollari approvato lo scorso anno. Si prevede che l’anno fiscale iraniano, che segue il calendario persiano e terminerà a marzo, si tradurrà in un grave deficit. Presentando il progetto di bilancio al parlamento a dicembre, il presidente Ebrahim Raisi ha riconosciuto un deficit di 10 miliardi di dollari.
All’incertezza delle finanze iraniane si aggiunge il rischio di un indebolimento della domanda cinese per il suo petrolio e della concorrenza della Russia che, come Teheran, invia il petrolio vietato a Pechino. E le sanzioni internazionali sono in continua evoluzione per punire paesi ed entità che favoriscono il commercio illegale di petrolio iraniano, minacciando di capovolgere la flotta oscura che aiuta a sostenere la cosiddetta economia della resistenza di Teheran.
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