Negli ultimi mesi in Iran centinaia di bambine sono state avvelenate nel tentativo di provocare la chiusura delle scuole femminili. La città di Qom, che è il centro degli studi religiosi sciiti in Iran, è la più colpita. Ma perché il regime colpisce proprio le scuole? Come in Afghanistan, anche in Iran le scuole sono i “centri” in cui si forma l’opposizione politica al regime e per questo le autorità conservatrici puntano a chiuderle.
Bambine avvelenate in Iran: cos’è successo?
Shock in Iran. Secondo quanto riferito, il regime iraniano ha avvelenato le bambine con l’obiettivo di chiudere le scuole femminili. Un’autorità sanitaria ha affermato che negli ultimi a Qom, una delle principali città sante iraniane, qualcuno ha avvelenato centinaia di bambine di circa 10 anni. Secondo quanto riferito dall’agenzia IRNA, il 14 febbraio i genitori si sono riuniti davanti al governatorato della città per chiedere spiegazioni. Oggi il viceministro della Salute Youness Panahi ha implicitamente confermato che “l’avvelenamento è stato intenzionale“. Panahi ha anche rivelato che “è emerso che alcuni individui volevano che tutte le scuole, soprattutto quelle femminili, fossero chiuse”. Il viceministro ha poi spiegato che l’avvelenamento è stato causato da composti chimici disponibili non per uso militare e che non è né contagioso né trasmissibile.
Non solo a Qom
Secondo quanto riportato dalla BBC, oltre a Qom, anche la città di Borujerd è stata teatro di avvelenamenti. La BBC riporta che nelle ultime 48 ore oltre 90 studentesse delle scuole superiori si sono recate in ospedale con sintomi di avvelenamento.
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