La crisi Coronavirus non è ancora acqua passata per l’Iran. Anzi l’allarmismo per una nuova ondata preoccupa non poco l’amministrazione di Rouhani. Giovedì infatti sono stati registrati oltre 3.574 casi positivi: il totale giornaliero più grande sin dall’inizio della pandemia.
“È un segno preoccupante”, ha detto ad Al Jazeera Mansoureh Bagheri, direttore delle operazioni internazionali dell’IRCS (organizzazione umanitaria a scopo di lucro con sede nel paese asiatico). Secondo Bangheri alla base di tale aumento è la crescita di test sierologici del paese, in cui alcune persone non prendono sul serio le misure restrittive come il distanziamento sociale.
“Nelle province meridionali e occidentali si sta registrando un preoccupante aumento dei casi”, ha aggiunto il ministro della Salute Saeed Namaki. “Sono state per questo motivo inviate squadre di esperti per affrontare l’emergenza”.
Le parole di Hassan Rouhani

Questi numeri costringono ad una nuova chiusura del paese. Stando infatti alle parole del presidente della Repubblica Islamica dell’Iran Hassan Rouhani i suoi concittadini dovranno “prendere sul serio la considerazione di una ripresa della malattia”.
“Una mossa, ha affermato il numero uno del paese, che influirebbe sulla vita normale dei cittadini e danneggerebbe gravemente l’economia”.
I numeri nel paese
Il paese sciita conta oltre 170 mila positivi, mentre i guariti sono 127 mila. Ma le paure per numeri più elevati non vengono messe da parte: secondo molti la riapertura optata dal governo è stata fin troppo repentina.
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