domenica, Aprile 13, 2025

Ipnosi e fascinazione

Trattando l’ipnosi, si può affermare che esistono due tipi di induzione tramite lo sguardo. Una prevede l’uso delle parole, mentre l’altra è interamente non verbale, ed è la fascinazione. E’ uno strumento potente e misterioso che consente di accelerare il processo di cambiamento e facilitare l’acquisizione dello stato libero di presenza. Andiamo a vedere in cosa consiste l’ipnosi. E in cosa si differenzia da essa la fascinazione.

Ipnosi, fascinazione e sguardo

Trattando l’ipnosi, si può affermare che esistono due tipi di induzione tramite lo sguardo: la prima prevede l’uso delle parole, mentre la seconda è interamente non verbale, ed è la fascinazione.

Ipnosi

L’ipnosi è definita dalla scienza come uno ‘stato modificato della coscienza’. Rappresenta una condizione di trance psichica che viene provocata indotta da un operatore esterno o autoindotta. Permette di accedere alle proprie emozioni e sentimenti in maniera più agevole. Come pure di risvegliare energie nascoste e risorse interne.

E’ considerata lo strumento migliore per liberarsi dallo stress della vita di tutti i giorni. Come pure da fobie e attacchi di panico. Ancora da ansie e paure. Consente di ristabilire la fiducia in sé stessi e di rinforzare la propria struttura. Di portare la mente e il corpo in un’unica posizione di equilibrio.

Dunque, permette di raggiungere benessere sia a livello fisico sia a livello psichico, tenendo come punto fermo l’unità dei due sistemi mente-corpo.

Fascinazione

‘Fascinazione’ deriva da ‘fascinare’. Vuol dire ‘ammaliare’, ‘incantare’. La fascinazione ipnotica si riferisce al potere dello sguardo e, quindi, dell’occhio.

La fascinazione nell’ipnosi è definita come la capacità di catturare l’attenzione dell’altro soltanto attraverso lo sguardo. Si verifica un blocco nel qui ed ora. Infatti, l’occhio ha il potere di far rimanere l’individuo ‘fascinato’, cioè pietrificato. Accade che si entra in uno stato ‘altro’ anche dal punto di vista fisiologico. Gli effetti sono catartici, anche immediati. Strumento potente e misterioso perché all’occhio è riconosciuta un’energia segreta. Infatti, ha capacità di trasformazione sia per l’osservatore che per l’osservato. Produce un cambiamento interiore attraverso lo sguardo di due individui. E agisce sul sistema mente-corpo.

L’energia dello sguardo

Lo sguardo possiede un’energia segreta e un potere enorme che si sprigiona nel presente. E’ strumento potente perché non utilizza le parole. Quindi, va oltre la razionalità.

Origini della fascinazione

La fascinazione che si manifesta attraverso l’occhio è fatta derivare dal mito della Medusa degli antichi Greci. Infatti, Medusa pietrificava chi la osservava. I Romani si rifanno alla leggenda del Cimbro. Costui, mandato a uccidere Mario nella prigione, restò paralizzato dal suo sguardo e dalla sua voce. Sono fenomeni che compaiono anche nel Medio Evo, nei racconti di incantesimi e maghi. E successivamente, tra il Cinquecento e il Seicento, si raccontano episodi di guarigione e di influenzamento, riconducibili alla fascinazione.

Storicamente, sono Franz Mesmer e James Braid ad essere noti nell’ambito delle discipline ipnotiche. Mesmer comprende che l’energia si trasmette attraverso lo sguardo. Da terapeuta, dichiara che la malattia rappresenta l’energia bloccata da liberare.

Il medico oculista Braid si interessa alle reazioni automatiche del sistema nervoso. Attraverso l’occhio, che pupilla e nervo ottico connettono al cervello, si comunica e si può arrivare a ‘toccare la mente’. Ne può derivare un cambiamento del funzionamento della mente. Come pure una trasformazione di come si costruisce la realtà.

Tant’è che alla base della fascinazione risiedono una serie di risposte fisiologiche specifiche.

Obiettivi

Infatti, la tecnica della fascinazione viene utilizzata per stimolare, rapide trasformazioni e per favorire regressioni istantanee a occhi aperti. E’ capace di sbloccare, ripristinare e far ripartire processi bloccati negli schematismi. Consente l’instaurarsi di nuovi comportamenti che permettono di stabilire equilibrio. Come pure di superare comportamenti disfunzionali e blocchi.

Come agisce la fascinazione

La disciplina ipnotica della fascinazione parte dalla considerazione che l’individuo è parte dell’universo. Poi, man mano che si costituiscono le civiltà, l’individuo si snatura, fino al desiderio di recuperare l’equilibrio precedente. Attraverso la fascinazione, può raggiungere di nuovo quello stato di unione e partecipazione con l’universo.

Attraverso lo sguardo diretto, l’osservato restringe il campo dell’attenzione. Gli occhi diventano la base per creare e comprendere la realtà circostante. Come pure per innescare le trasformazioni rispetto alla percezione della realtà. E’ possibile acquisire consapevolezza profonda e conservare un’alta motivazione. Ancora, ottimizzare le prestazioni.

Elementi della fascinazione

La fascinazione comprende elementi che la caratterizzano. Innanzitutto, la mente è concentrata e punta a ciò che si vuole realizzare e raggiungere. Dunque, l’attenzione dell’individuo ha un’importanza basilare. Il terapeuta direziona l’attenzione dell’individuo verso il proprio corpo, agli stati d’animo e alle risorse, portandolo alla consapevolezza che l’attenzione influenza la realtà che si osserva.

Un concetto altrettanto basilare è ‘guardare per primi’. Significa che l’altro incontra il nostro occhio mentre già lo stiamo fissando.

Ancora, la presenza è importante. L’individuo deve acquisire una personalità più chiara che gli permette di sviluppare presenza.

Tecniche di ipnosi basate sulla fascinazione

Le tecniche di ipnosi basate sulla fascinazione si inducono su individui che possono essere totalmente svegli. Il terapeuta deve essere capace di attuare autocontrollo e portare al miglioramento di sé. Naturalmente, l’occhio ha una funzione primaria. Infatti, si attua lo schema stimolo esterno-occhio-mente.

L’occhio è collegato alla conoscenza del mondo, per mantenere il controllo. Rappresenta la porta fino alla consapevolezza del cervello. Infatti, lo sguardo è fondamentale per la comunicazione umana.

Rapporto terapeuta-paziente

Il terapeuta è davanti al paziente. La postura che assume è di dominanza. La distanza che intercorre tra di loro è circa di trenta centimetri. Il terapeuta fissa il paziente intensamente in mezzo agli occhi, alla radice del naso. Sguardo fisso e immobile. L’idea è di guardare qualcosa che è al di là della testa del paziente, provocando lo sfuocamento dello sguardo. Mette le mani sulle spalle del paziente, lo scuote leggermente e induce l’idea di stanchezza e rilassamento. Come pure di sonno e pesantezza delle palpebre. Allora, il paziente inizia a chiudere gli occhi. In tal modo, si potrà entrare nel mondo più profondo e interno del paziente, sostenendolo dal suo interno.

Conclusioni

Se fin dai tempi antichi allo sguardo è attribuito un enorme potere curativo, si è arrivati ad oggi con la comprensione dello sguardo come strumento per rinforzare la propria personalità.

La tecnica della fascinazione prevede esercizi che consentono al paziente di sentirne gli effetti benefici sul proprio corpo e sulla propria mente. Infatti, la fascinazione distoglie dall’aspetto della razionalità. Si correla con l’amigdala, consentendo un contatto diretto e immediato con l’inconscio. Ciò porta a bloccare i diversi processi mentali, tranne quello primario dell’attenzione.

Il paziente segue lo sguardo del terapeuta. E’ guidato, come rapito e incollato, verso il raggiungimento del benessere fisico e psichico, e verso i desideri che vuole raggiungere.

https://www.periodicodaily.com/linguaggio-del-corpo-il-potere-dello-sguardo/

Donatella Palazzo
Donatella Palazzo
Psicologa individuale, familiare e di coppia, e scrittrice. Sessoanalista (Istituto Italiano di Sessoanalisi e Dinamiche Sessuali). Specialista delle Risorse umane. Progettista in ambito sociale e scolastico. Membro dello Staff della Casa Editrice Noitrè. L'attività comprende, tra l'altro, la valutazione dei contributi di prossima pubblicazione, l'organizzazione degli eventi da presentare al pubblico e altro in ambito culturale.

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