Con l’invasione dell’Ucraina, le fortune dei super ricchi russi si sono ridotte a causa delle sanzioni e del crollo dei mercati azionari. Undici tra i più ricchi hanno visto sfumare più di un miliardo in 24 ore. La serie di sanzioni prendono di mira il presidente russo Vladimir Putin, ma anche una manciata di élite, tra i suoi più stretti consiglieri per la sicurezza. Incluso il ministro degli Esteri Sergey Lavrov. Gli oligarchi russi hanno subito perdite finanziarie sostanziali. Più di 126 miliardi di dollari di ricchezza.
L’invasione dell’Ucraina fa crollare la ricchezza degli oligarchi russi?
A intaccare i patrimoni dei magnati russi è stato soprattutto il tracollo della Borsa di Mosca. L’indice Moex ha perso il 33%. La più grande compagnia russa per capitalizzazione di mercato, Gazprom, ha ceduto il 35%. Il rublo è crollato. E il cambio con il dollaro è arrivato a 86,51. Gennady Timchenko è in testa alla lista dei miliardari russi che hanno visto le loro fortune crollare. Con quasi un terzo della sua ricchezza scomparsa quest’anno, secondo il Bloomberg Billionaires Index. Un elenco delle 500 persone più ricche del mondo. Timchenko è un oligarca che ha ricavato la maggior parte della sua ricchezza da una partecipazione nel produttore russo di gas Novatek. Ed è uno dei tre ricchi russi, tra cui Boris e Igor Rotenberg, colpiti dalle sanzioni britanniche per i loro legami con Putin. Dopo che il presidente russo ha ordinato l’invasione dell’Ucraina.
Chi ha perso di più
Dopo che Putin ha riconosciuto due repubbliche separatiste in Ucraina, la Germania ha di fatto, fermato un progetto energetico, il Nord Stream 2, con la Russia. E il Regno Unito ha imposto sanzioni a cinque delle banche del Paese e a tre dei suoi ricchi magnati, tra cui Timchenko. Di seguito i mercati azionari sono crollati. Pertanto Leonid Mikhelson, che detiene anche azioni di Novatek, ha visto la sua fortuna crollare di 6,2 miliardi di dollari quest’anno. Vagit Alekperov, presidente della russa Lukoil, il colosso petrolifero con impianti anche a Siracusa ha visto la sua ricchezza diminuire di 3,5 miliardi di dollari. Nello stesso tempo in cui le azioni della società energetica sono scese di quasi il 17%.
Invasione Ucraina: la lista degli oligarchi più colpiti
La lista degli oligarchi colpiti è corposa. Anche se la gran parte della ricchezza è detenuta in centri bancari offshore. E molti hanno usato i membri della famiglia per spostare beni e nascondere la loro immensa fortuna. Altri hanno ottenuto la doppia cittadinanza in altri Paesi occidentali. Un esempio è Roman Abramovich. Ex governatore provinciale russo e alleato di Putin che è diventato un magnate dell’acciaio e dei metalli. Ora con doppia cittadinanza israeliana con un patrimonio netto stimato in oltre $ 13 miliardi. Abramovich ha usato la sua fortuna per acquistare la squadra di calcio britannica Chelsea. E case a Londra e a New York. Tuttavia nella lista c’è anche Kirill Shamalov, ex genero di Putin ed ex miliardario. Ma anche Pyotr Fradkov, 43 anni. Capo della Promsvyazbank, che finanzia le industrie della difesa russe. È il figlio di Mikhail Fradkov. Un ex primo ministro russo che era a capo del suo servizio di intelligence estero.
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Quali sono le opinioni su Putin?
Da quando la Russia ha invaso l’Ucraina il 24 febbraio, alcuni hanno sostenuto che Putin è cambiato. Che, non è la stessa persona. David Lingelbachè, professore associato di imprenditorialità presso l’Università di Baltimora, che ha vissuto e lavorato in Russia dal 1994 al 1999, dove ha servito come presidente della Bank of America — Russia e ha lavorato con Vladimir Putin, dice: “Molti di noi si sono chiesti: Vladimir Putin è il giusto presidente? Cosa dovremmo pensare di lui adesso? Vedo le cose in modo diverso. Vedo Putin come un oligarca, uno di un gruppo in espansione di attori economici e politici che stanno splasmando il nostro mondo sempre più incerto. E ora sta entrando in gioco. Gli oligarchi sono opportunisti. Mirano a creare e sfruttare situazioni dinamiche e dispiegate che aprono loro più porte. Ciò che Putin ha fatto per se stesso invadendo l’Ucraina è aprire le porte, non ultimo come leader dell’emergente ordine internazionale post-regole“. Mentre McFaul, l’ex ambasciatore Usa in Russia dichiara: “Non gli importa nemmeno degli oligarchi che avranno perdite da queste sanzioni. Gli importa di dove sarà nei libri di storia tra 30, 40 anni“.