Il 4 luglio 1776, la ricorrenza americana dell’Indipendence Day, in cui il Paese festeggia l’attuazione di autonomia delle tredici colonie, dalla corona britannica dell’epoca. A ragion per cui, il distaccamento dei territori in America settentrionale, di predominio di Giorgio III di Gran Bretagna. Di conseguenza, il ricordo a scadenza annuale dell’evento, sulla nascita degli Stati Uniti d’America.
Indipendence Day: quando inizia la sovranità inglese sulle colonie?
Nel 1763, il sovrano Giorgio III d’Inghilterra attua il provvedimento ufficiale del Proclama Reale, dove limita le conquiste espansionistiche delle colonie britanniche, nei territori occidentali d’America. A conclusione della guerra dei sette anni e del conflitto franco – indiano, l’annessione per la Corona inglese dei domini francesi, in America settentrionale.
In verità, l’intenzione del monarca britannico di una ridefinizione geografica, sui predomini del Regno nel Nord America. Inoltre, anche l’obiettivo del regnante inglese, di instaurare con il popolo americano dei legami commerciali, un equilibrio politico ed espandere le colonie di proprio dominio.
Con il Trattato di Parigi, la cessione delle aree di proprietà del Regno di Gran Bretagna, per i possedimenti in Nord America, tra cui anche la parte francese del Québec. Da qui nuove disposizioni, che insieme all’emendamento di Giorgio III, conseguono in una differente gestione sulle colonie francesi, ora di proprietà britannica. A ragion per cui, la formazione di quattro territori: Florida occidentale, Grenada, Florida orientale e Québec.
Il controllo delle colonie e la loro autonomia
Con l’acquisizione delle colonie francesi per il trono britannico, il governo del Paese riscontra delle difficoltà, sul potere di sovranità delle stesse. Di fatto, nascono alleanze tra diverse popolazioni d’America e della Francia, con l’opposizione al potere di controllo inglese. Per ovviare al problema in questione, la decisione degli Inglesi, di definire un confine divisorio tra le aree delle proprie colonie ed i territori dei popoli indiani d’America.
Tra le altre regole della Corona inglese: il divieto di espansioni ad ovest delle colonie e di acquisto di terre per i nativi americani, l’obbligo dei permessi sulle decisioni delle colonie, al sovrano britannico. In seguito, la conseguenza delle ribellioni per i coloni inglesi, che contestano il governo britannico sulla divisoria, oltre cui, alcune terre risultano prive di sovranità.
Negli anni futuri i negoziati tra il Regno di Gran Bretagna ed i popoli nativi americani, nell’ampliamento delle aree per le colonie inglesi. Dal 1768 al 1770, l’attuazione dei seguenti accordi: Trattato di Fort Stanwix, Trattato di Hard Labour, Trattato di Lochaber. Di conseguenza, la distribuzione dei coloni britannici nei territori di Kentucky e Virginia occidentale.
In seguito, dagli spostamenti verso ovest dei popoli d’America, lo scontro bellico delle tredici colonie americane, contro la Gran Bretagna. Tra il 1775 ed il 1783 l’American War, dove le rivolte d’indipendenza della popolazione locale, si trasformano in American Revolutionary War. Come risultato, la vittoria delle tredici colonie del Nord America insieme a Francia, Spagna e Province Unite. Di fatto, la creazione degli Stati Uniti d’America e l’annessione delle colonie nordamericane alla madrepatria.