martedì, Aprile 15, 2025

INAH riceve dai Paesi Bassi manufatti preispanici

I Paesi Bassi hanno rimpatriato 223 manufatti preispanici in Messico con la cooperazione attiva tra le due nazioni. Instituto Nacional de Antropologia e Historia (INAH) ha affermato che i pezzi preispanici sono databili tra 13° secolo a.C. e 16° d.C. Gli oggetti provengono da culture “dell’Ovest, negli altopiani centrali e nella regione sud-orientale”. La realtà sovrintende alla conservazione e all’esposizione del patrimonio archeologico dello Stato dell’America centrale.


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Cosa comporta la cooperazione attiva tra i paesi che coinvolge INAH?

L’accordo coi Paesi Bassi è l’ultimo di una determinata campagna del Governo messicano per recuperare il suo patrimonio culturale dalle collezioni museali e dalle case d’asta di tutto il mondo. Nel 2018, il Presidente Andres Manual Lopez ha lanciato #MiPatrimonioNoSeVende, un movimento volto a scoraggiare le persone dall’acquistare e vendere manufatti preispanici e precolombiani. Il movimento ha contribuito al ritorno di quasi 9.000 manufatti, galvanizzando le campagne di rimpatrio in altri paesi colpiti dallo sfruttamento culturale, l’Iraq e la Cambogia.

Restituzione del patrimonio e orgoglio nazionale

A agosto, il Segretario alla Cultura messicano Frausto Guerrero ha spiegato le motivazioni del movimento in una dichiarazione ufficiale. Ha detto che la questione riguarda: “la restituzione della dignità di coloro che sono sempre stati privati e discriminati. Quindi delle culture che hanno resistito a 500 anni e che sono vive, e che meritano di essere riconosciute nella grandezza del loro passato”. Inoltre, ha affermato che l’amministrazione sta lavorando con tre strategie: “consegna volontaria” che aumenta la consapevolezza sul tema della restituzione, “sequestri” attraverso la legge e “la cancellazione delle aste” di manufatti.

INAH e la riconsegna dei pezzi messicani

A novembre INAH ha denunciato una recente asta di Parigi che offriva più di 60 reperti archeologici precolombiani. Quindi ha esortato a: “riflettere sui codici etici relativi alla commercializzazione dei beni culturali saccheggiati che contribuiscono all’espropriazione culturale”. All’epoca, i funzionari messicani citarono una legge del 1934 nel paese che proibisce l’esportazione di oggetti messicani di importanza archeologica. La legislazione, tuttavia, non è applicabile al di fuori del Messico, spesso lasciando il destino dei manufatti nelle mani dei banditori.

Odette Tapella
Odette Tapella
Vivo in piccolo paese di provincia. Mi piace leggere, fare giardinaggio, stare a contatto con la natura. Coltivo l'interesse per l'arte, la cultura e le tradizioni.

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